La complessa discussione avviata negli ultimi mesi attorno ai vaccini e alla loro obbligatorietà ha finito per polarizzare l’opinione pubblica attorno a posizioni sempre più intransigenti. Di seguito il punto di un operatore sanitario alla prese quotidianamente con la questione trattata.

Dalle mani di un’infermiera ci aspettiamo una certa empatia, un’educazione al corpo altrui che incontra il nostro bisogno di esser capiti, prima ancora che curati. Il nostro bisogno di incontrare un “tu”, prima ancora che un operatore sanitario. Proprio alla luce di questa attesa, la nostra ferita di fronte agli eventi dei mesi scorsi si rivela più profonda che mai, quando un’infermiera disonesta, fingendo di inoculare il vaccino e smaltendo le confezioni inutilizzate, tradiva non solo il diritto di genitori solleciti alla cura dei propri figli, ma anche il loro bisogno di incontrare un volto umano. Non sappiamo quale fosse il movente o le convinzioni intellettuali di questa donna, di sicuro sappiamo che con la sua condotta ha tradito due tipi di fiducia:

– la fiducia istituzionale rivolta al Sistema Sanitario Nazionale;

– la fiducia interpersonale, ossia quella che i genitori hanno accordato al suo operato.

L’analfabetismo sanitario

Questo episodio ha trovato presto ampia divulgazione nel flusso informativo delle questioni legate alla crescente disaffezione ai vaccini e al graduale infoltirsi dei movimenti antivaccinisti. Il dettaglio che più inquieta di questo episodio, però, è la totale distorsione del ruolo dell’operatore sanitario, deposto dalla sua funzione di uomo di scienza, in un’era in cui prendono piede astruse teorie pseudoscientifiche. Questo clima contribuisce ad una crisi dell’autorevolezza e della credibilità degli operatori sanitari a cui si unisce l’estrema reperibilità di informazioni in contesti, molto spesso, di analfabetismo sanitario.

Negli ultimi anni i mezzi di diffusione delle informazioni sono radicalmente cambiati e ai tradizionali volantini, giornali o poster, si sono sostituiti i mezzi informatici che veicolano informazioni tramite internet. Il web quindi condiziona l’accettazione delle cure o degli interventi di prevenzione, in un momento storico di emancipazione sociale in cui si tende a privilegiare la condivisione del processo decisionale tra pazienti e professionisti. In questo auspicabile clima dialogico si colloca la difficoltà di persuadere gli scettici all’importanza delle vaccinazioni, laddove le informazioni basate sulle sensazioni, impressioni o esperienze soggettive, hanno il sopravvento sulle conoscenze basate sulle evidenze scientifiche.

Vaccini e politica

In questo ambito la politica ha pensato ad una soluzione coercitiva con l’aumento dei vaccini obbligatori e il loro vincolo per l’accesso  a scuola. Questo genere di atti di forza da parte delle istituzioni genera incomprensione e scetticismo. La prima testimonianza storica di questo atteggiamento risale al 1813 negli Stati Uniti col “Vaccine Act”, al quale seguì un clima di diffidenza che sfociò in violente proteste. È risaputo, anzi, che interventi legislativi in questi contesti non sono sufficienti a cambiare una pratica. Il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale auspica infatti un “superamento dell’obbligo vaccinale” e la “valorizzazione delle scelte consapevoli dei cittadini sul tema”.

A questo punto il dilemma è come venire fuori da questo pantano in cui anche alcune spietate forze politiche hanno intercettato un bacino di voti e hanno contribuito ad ideologizzare un dibattito che per alcuni versi è divenuto violento, in questo clima di “eclissi della ragione” bisognerebbe recuperare il concetto di salute collettiva, spiegare l’utilità di vaccinarsi non solo per proteggere noi stessi, ma soprattutto per preservare le categorie a rischio che non possono immunizzarsi per motivi di salute.

Il ruolo degli operatori sanitari

Questo ruolo di promozione della salute deve tornare nelle mani degli operatori sanitari, non certo auspicando un ritorno al regime paternalistico del “faccia lei dottore”, ma favorendo un approccio inclusivo, di ascolto, in cui i timori vengano stemperati, gli effetti collaterali illustrati con serenità assieme all’elevato beneficio di costo-efficacia che gli interventi vaccinali hanno nel ridurre la mortalità e la morbilità causate dalle malattie infettive. L’utenza deve percepire che la preoccupazione per gli eventi avversi è presa in carico dagli operatori sanitari e che la seppur piccolissima quota di eventi sfavorevoli, che si verificano, avviene nei minuti successivi all’inoculazione del vaccino e trova soluzione nella permanenza richiesta all’interno della sala d’attesa dell’ambulatorio vaccinale. Bisogna anche ammettere che nonostante negli ultimi anni l’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) pubblichi un rapporto sulla sorveglianza degli eventi avversi, la loro interpretazione è spesso complessa, tanto che questi dati restano disponibili solo per gli addetti ai lavori. Lavorare per rendere migliore la fruizione di questi dati, potrebbe aiutare a comprendere che non c’è una sottostima degli eventi avversi.

Le campagne vaccinali

Le malattie che i vaccini sono in grado di prevenire sono considerate da molti rare e poco pericolose. Questo è un paradosso delle campagne vaccinali che divengono vittime di se stesse. Infatti, coperture vaccinali elevate favoriscono la decimazione o addirittura l’eliminazione di alcune malattie infettive pericolose. Questo effetto però distorce la percezione del rischio di queste patologie nella popolazione, mentre simultaneamente aumenta la percezione del rischio di eventi indesiderati legati alla vaccinazione.

A questo punto la sfida è capire come convincere gli scettici e su questo tema la comunità scientifica non ha una ricetta unanimemente riconosciuta come efficace. Si è parlato della possibilità di utilizzare immagini di bambini che hanno contratto le malattie che si vorrebbero debellare coi vaccini, raccontando anche le testimonianze di chi ha sofferto o non ce l’ha fatta, ma si correrebbe il rischio di combattere una paura, quella delle vaccinazioni, con un’altra paura, quella di ammalarsi. E poi c’è la tendenza degli esseri umani a pensare che un evento avverso causato da un gesto attivo (quello del vaccinare) sia peggiore di quello causato da un’omissione,  in modo da ascrivere ogni eventualità avversa non alle proprie scelte attive ma a un destino subito.

C’è tuttavia un certo accordo nell’invitare gli operatori sanitari a concentrare i propri sforzi sui genitori incerti che potrebbero essere più verosimilmente convinti rispetto ai genitori irriducibili, in riferimento ai quali qualunque sforzo o risorsa risulterebbe vano. Tuttavia, anche questa considerazione ha mosso delle obiezioni da parte di chi ragionevolmente sostiene che questi genitori irremovibili non andrebbero abbandonati, in quanto anche i loro figli hanno la stessa dignità degli altri, oltre a non avere nessuna colpa per essere nati in seno a tali fondamentalismi.

Soluzioni possibili

Di fronte alla deriva che il concetto di libertà ha preso nei nostri giorni, sarà importante presentarsi uniti testimoniando un consenso unanime alla medicina, basata sulle evidenze che comprova la nostra adesione al metodo scientifico. Bisognerà profondere nei prossimi anni maggiori energie nel demolire le teorie del complotto, nel presentare dati scientifici che in maniera compatta sostengano interventi medici comprovati. Di cruciale importanza sarà rendere l’accesso ai percorsi vaccinali più semplice di quanto non sia già nel nostro collaudato sistema, sarà importante perseverare nell’ascolto delle istanze degli scettici e nell’instancabile opera di promozione degli interventi vaccinali.  Per il momento e speriamo solo transitoriamente, trova purtroppo giustificazione  un atteggiamento prescrittivo delle nostre istituzioni, poiché ne va della nostra vita e di quella dei nostri figli.


5 COMMENTI

  1. Articolo molto pragmatico.
    Negli ultimi tempi, soprattutto in Italia, abbiamo assistito ad un cortocircuito comunicativo.
    L’opinione individuale, o più o meno collettiva, ha preso il sopravvento sul valore della conoscenza oggettiva, la quale è costruita non su opinioni ma su evidenze scientifiche verificabili e da discutere pubblicamente.
    La polemica sui vaccini, che ha condizionato l’opinione pubblica, è spesso dannosa perché si basa su argomentazioni e pareri che nulla hanno a che fare con l’evidenza scientifica. E molte di queste polemiche si basano su fake news costruite ad arte. Tra queste:
    1) i vaccini causano autismo. È la prima grande menzogna costruita a tavolino dal chirurgo e gastroenterologo Andrew Wakefield il quale gettò discredito sulla vaccinazione trivalente, sostenendo che causava autismo, per poter piazzare sul mercato il proprio prodotto. Per fare questo inventò i dati tanto che la rivista scientifica ritirò la pubblicazione e Wakefield fu radiato dall’ordine dei medici.
    2) I vaccini sono dannosi. Questa è l’altra argomentazione che non ha fondamento scientifico. I vaccini producono meno complicanze di qualsiasi altro farmaco. Gli effetti collaterali esistono anche per l’aspirina. Un caso purtroppo drammatico non può far abbandonare la copertura vaccinale. E comunque gli effetti dannosi causati dalla mancata vaccinazione sono di gran lunga superiori alla vaccinazione stessa.
    3) I vaccini non servono più. Altra argomentazione fallace. I vaccini proteggono da malattie che risulterebbero mortali. Ed è notizia di qualche settimana fa di un bambino non vaccinato deceduto per le complicanze del morbillo.
    E soprattutto, è utile ricordare che la copertura vaccinale ha permesso di proteggere, per quello che si chiama l’immunità di gregge, tanti bambini che per varie ragioni non potevano essere vaccinati. Se si riducesse questa immunità di gruppo si comprometterebbe la barriera di protezione indiretta con gravi rischi di contrarre malattie mortali.

    Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità dei 10 milioni di bambini che muoiono ogni anno 2.5 milioni sarebbero salvabili se avessero accesso ai vaccini più elementari. Un esempio dell’utilità delle vaccinazioni viene dall’India dove è stata condotta una campagna di vaccinazione massiccia tra il 2009 e il 2011. Il risultato è che i casi di polio (che erano la metà dei casi di poliomielite al mondo) si sono ridotti a ZERO.
    Bisogna avere paura dell’ignoranza e non dei vaccini.
    C’è ancora tanta diffidenza verso i vaccini e spesso le persone tendono a lasciarsi influenzare dai sospetti più che dalle prove scientifiche. Serve una corretta informazione e una comunicazione limpida e trasparente. Solo in questo modo si può capire come i vaccini siano indiscutibilmente uno strumento utile per la salute personale e pubblica.

  2. Appartengo a una generazione cresciuta senza vaccini… che ha preso morbillo varicella orecchioni rosolia scarlattina tra l’asilo e la scuola elementare. E tuttavia non è morto nessuno. Nessuno ha avuto conseguenze irreversibili. Anzi siamo cresciuti tutti forti e robusti.

    Posso sicuramente portare come testimonianza tre casi CERTI di malattia dovuta ai vaccini: la sorella di mio padre morta a 4 anni per un antitetanica che non andava fatta, Salvatore Carnevale un ragazzo di 23 anni ammalatosi di leucemia a causa dei vaccini obbligatori somministrati durante il servizio militare; un ragazzo di Brescia oggi su una sedia a rotelle a causa di un vaccino antipoliomelite.

    Se la scienza fosse seria e fosse certa non dovrei essere io a parlare di questi e di tutti i casi accertati, dovrebbe piuttosto essere la scienza certa come si CREDE in italia ad affermare questi casi nella consapevolezza che sono ORDINARI o come dice qualcuno RIENTRANO NELLE STATISTICHE omettendo che sui vaccini NON ESISTE FARMACOVIGILANZA e che i dati SVENDUTI sono dati riguardanti somministrazioni VOLONTARIE e non SOMMINISTRAZIONE CONTROLLATA e di cui si accertano la scientificità degli effetti collaterali in un campione, appunto, SCIENTIFICO.

    Prima di proseguire… LA VITA DI UNA SOLA PERSONA vale più di qualsiasi cosa mi si voglia far credere come SCIENZA ESATTA con la consapevole OMISSIONE di dire che esatta ASSOLUTAMENTE NON E’!

    A differenza di ciò che afferma la stampa oggi il tribunale di milano ha affermato che (cito): Esiste “un nesso causale” tra l’iniezione del vaccino esavalente Infanrix Hexa Sk e l’autismo. Una sentenza, che stabilisce un indennizzo per un bambino che adesso ha 9 anni, che viene riconosciuto una correlazione, mai dimostrata prima, tra la somministrazione e la malattia. A firmare il verdetto del Tribunale del Lavoro di Milano è stato il giudice Nicola di Leo”.

    Così come esiste una tabella CLASSIFICATA della GLAXO (e che la stessa ha omesso di pubblicare) in cui si ammette TALE CORRELAZIONE (http://www.informasalus.it/it/data/allegati_docsc/2738.pdf).
    Ciononostante si continua ad affermare il contrario con CERTEZZA SCIENTIFICA!

    Come se non bastasse il Ministro della Difesa dal lontano 1995 ha adottato il famoso PROTOCOLLO MANDELLI le cui evidenze scientifiche sono state pubblicate dalla Commissione Parlamentare nel cosiddetto PROGETTO SIGNUM http://iltirreno.gelocal.it/regione/2012/07/18/news/il-documento-della-difesa-nbsp-sulle-malattie-dei-soldati-italiani-1.5422711.

    Premesso che non sono contrario ai vaccini ma SONO FERMAMENTE CONTRARIO ALL’OBBLIGATORIETA’ DEI VACCINI vorrei capire quale SCIENZA sia capace di imporre 10 – 12 vaccini ad un bambino con meno di 6 anni il cui sistema immunitario è sicuramente fragile e in via di costituzione quando si è ACCERTATO che 5-6 vaccini somministrati nel corpo di persone adulte in monodosi iniettate a distanza anche di mesi abbia comunque causato EFFETTI COLLATERALI GRAVI, a volte IRREVERSIBILI se non addirittura LA MORTE?

    E’ mia ferma convinzione che più che i NO-VAX i disinformati e dispensatori di fake news siano proprio gli appartenenti alla comunità scientifica che accettano pigramente se non peggio ancora con corruzione intellettuale CERTEZZE SCIENTIFICHE che nei fatti si sono dimostrate SCIENTIFICAMENTE MENDACI.

    UNA SOLA CERTEZZA ho e mi resta su tutta la questione, e cioè che chi DISPENSA SCIENZA CERTA MENTE SPUDORATAMENTE ma non si capisce il perché, visto che se fosse la SCIENZA ESATTA ad ammettere i propri morti e malati statistici, almeno avremmo la certezza che NON ci stia mentendo!

  3. Una “serena” discussione nel merito aiuta a capire meglio i problemi e la realtà delle cose, evitando inutili e sterili polemiche.
    1) La Scienza per sua natura è la forma più alta di democrazia. La Scienza è stata concepita (principalmente con Galileo Galileo) come concezione del sapere alternativa alle conoscenze e alle dottrine tradizionali, e quindi dogmatiche (relative al modello aristotelico-tolemaico), in quanto sintesi di esperienza e ragione, acquisizione di conoscenze verificabili e da discutere pubblicamente (e quindi libera da ogni principio di autorità). La Scienza quindi non ama i dogmi, ma ha a cuore il valore del dubbio; di conseguenza quando sbaglia lo ammette e quando ci sono dei dubbi indaga. Il caso del progetto Signum insegna: chi ha redatto quel documento faceva parte di una commissione SCIENTIFICA.
    2) L’AIFA (Agenzia per il farmaco) ha pubblicato il rapporto sulla sorveglianza postmarketing dei vaccini in Italia; è un documento pubblico che si trova sul sito web dell’AIFA.
    3) La Cassazione giusto due giorni fa ha stabilito che non c’è correlazione tra vaccini e autismo.
    4) C’è un punto in cui vaccinisti e critici dei vaccini si trovano d’accordo: esistono reazioni avverse ai vaccini. Tuttavia bisogna essere anche molto chiari e precisi. Prendiamo come esempio il caso riferito della paralisi da vaccino antipolio: E’ perfettamente noto che il vaccino vivo antipolio di Sabin in circa 3-4 casi per MILIONE di dosi subisce un processo di reversione genetica e ritorna patogeno, causando una poliomielite da vaccino: sarebbe scorretto negare questo dato che è comunque pubblicato da tutti i siti competenti (CDC, OMS, etc.). Il confronto però si fa con la polio nella popolazione non vaccinata: il tasso di sieroconversione nella popolazione non vaccinata è del 90%, le complicanze neurologiche 1 caso su 200, la mortalità 1 caso su 2000. NUMERI molto alti per essere ignorati. Inoltre è bene ricordare il fatto che oggi siamo tornati al meno efficace vaccino di Salk proprio per evitare le rare complicanze neurologiche del Sabin. Di nuovo, la Scienza sa correggere il tiro e indaga con rigore per fornire cure sicure, tenendo in considerazione il rapporto tra rischi e benefici.
    5) La teoria del complotto non aiuta nessuno. Non si può pensare che Istituto Superiore di Sanità, AIFA, OMS, centri di ricerca internazionali, ricercatori e scienziati siano tutti collusi.
    6) “Non si è liberi di scegliere se non si è correttamente informati” (citazione dal libro di Salvo Di Grazia)

  4. CHE BELLO IL FILM LOST IN TRANSLATION!

    La sentenza della Cassazione di due giorni fa riguarda un caso di rigetto su sentenze del TRINUNALE CIVILE DI SALERNO (PRIMO E SECONDO GRADO)… mi pare di aver citato una sentenza del TRIBUNALE DI MILANO (GIUDICE DEL LAVORO) e un DOCUMENTO CLASSIFICATO DELLA GLAXCO in cui la stessa ammette la connessione tra il VACCINO ESAVALENTE e l’AUTISMO!!!
    WIWA la SCENZA senza la “i” quella che a picche risponde denari e a quadri risponde tondo!

    Nervous system disorders
    Mental impairment disorders
    Autism: LISTED NO / SERIOUS 2 (DUE) / NON SERIOUS 0 (ZERO) / TOTAL CASES FOR BR PERIOD 2 (DUE)

    http://www.repubblica.it/cronaca/2014/06/24/news/condanne_vaccini_mortali-89886186/

    http://www.ilgazzettino.it/home/militare_morto_vaccino_linfoma_non_hodgkin_sentenza_ministero-273210.html

    http://iltirreno.gelocal.it/regione/toscana/2012/07/18/news/troppi-vaccini-cosi-s-ammalano-i-soldati-1.5422700

  5. Ho letto l’articolo. ……non si possono che fare complimenti a chi l’ha scritto…..perché è evidente che si è documentato e non poco! È un articolo che non solo analizza diverse sfaccettature dell’argomento vaccinazioni, ma lo fa anche in maniera tale da indirizzare il lettore verso l’idea di acquisire un’interpretazione razionale e consapevole di tutte le notizie che si sentono in giro, cercando di educare a pensare in modo scientifico. Un’analisi veramente completa della questione! Complimenti veramente.

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