Musica, rivoluzione e immortalità
La musica, che da sempre ci accompagna nel viaggio della vita, è tra le arti più affascinanti ed eloquenti che esistano. La storia della musica ha avuto alcuni momenti fondamentali per la sua evoluzione e per l’impatto sulla società e tra questi ricordiamo la composizione de “L’inno alla Gioia” di Beethoven nel 1824, l’esibizione dei Queen nel “Live Aid” nel 1985 e in particolar modo l’avvento dei Beatles all’Ed Sullivan Show nel 1964. Difatti, da quel momento in poi, l’industria musicale si unì per la prima volta a livello globale, dando avvio alla cosiddetta “Beatlemania”, un fenomeno sociologico e antropologico diffusosi negli anni sessanta e che prevedeva una folle euforia verso il gruppo britannico. Nel corso della loro carriera, l’impronta dei Beatles non si limitò al solo campo musicale, ma anche alla moda e alla cultura della seconda metà del Novecento, tantoché Freddie Mercury, a seguito dell’assassinio di John Lennon nel 1980, compose “Life is Real (Song for Lennon)”, ispirandosi allo stile dello smart Beatle John Lennon.
Per quanto riguarda la musica, sono stati i pionieri di nuove tecniche di registrazione in studio come il multitracking e l’incisione in reverse, ovvero il riavvolgimento e la registrazione sui nastri al contrario. Hanno portato un livello di sofisticazione musicale senza precedenti nella musica popolare, introducendo progressioni di accordi più complesse e testi più riflessivi: ciò lo troviamo per esempio nel capolavoro “Yesterday”. Mentre, con altre canzoni come “Helter Skelter”, “Penny Lane” e “Come together”, hanno posto le basi per il metal, il pop e il rock, aprendo la strada a nuove sperimentazioni musicali e linguistiche, influenzando altre band e performer a loro successivi, come ad esempio David Bowie, i Guns n’ Roses, i Pink floyd…
Per quanto riguarda la loro impronta socio-politica, sebbene non fossero esplicitamente un gruppo politico, l’eredità dei Beatles è stata fondamentale per la sensibilizzazione dei loro fan verso una via più pacifista in un periodo caratterizzato da proteste contro la guerra in Vietnam e richieste di cambiamento sociale; per tale ragione è nato il brano “All you need is love”, noto inno del movimento pacifista degli anni ’60, insieme alla celeberrima “Imagine” di John Lennon. Inoltre la loro presa di posizione personale contro la segregazione razziale è stata notevole durante un tour negli Stati Uniti, dove il gruppo arrivò persino a rifiutarsi di performare, qualora fosse stata impedita l’integrazione etnica del pubblico. Insomma, la ribellione dei Beatles si è manifestata anche e soprattutto con il loro stile di vita “hippie” e le idee “anti-establishment”, ovvero anti-sistema, non convenzionali.
Gli ideali dei Beatles sono ancora oggi sorprendentemente rilevanti. Nonostante la loro separazione nel 1969, Paul McCartney e Ringo Starr, gli ultimi due membri dei Beatles, sfruttando le moderne tecnologie per adattare vecchi nastri vocali di Lennon e riff di chitarra di Harrison, hanno creato la loro ultima canzone: “Now And Then”. Questo brano si fonde armoniosamente con il contesto culturale e musicale attuale, mettendo in risalto l’indelebile impronta della loro musica. Tale integrazione è resa possibile dalla maestria dei Beatles nel conservare la propria autenticità, contribuendo così a costruire un legame tra epoche passate e attuali. In questo modo, il passato riverbera in sintonia con gli stili e le preferenze musicali del XXI secolo. In definitiva, la storia dei Beatles è un racconto senza tempo che continuerà a incantare e influenzare il mondo della musica e della cultura, anche dopo lo scioglimento ufficiale della band.