La Pasqua è il tempo favorevole dei cristiani e dei civili per impegnarsi consapevolmente nei confronti delle PERSONE maledette e favorire l’affermarsi del bene comune, della giustizia sociale, del lavoro, della interculturalità, dell’integrazione, della legalità.
Gesù morto in croce evoca vaste solitudini di sofferenza e dolore nei cuori e nelle menti di ogni persona e di ogni credente. Gesù fu giustiziato fuori dalle mura di Gerusalemme. Era uno scomunicato dalla società e da ogni terra patria; era una PERSONA maledetta secondo l’espressione biblica. (Dt. 21,23)
Oggi le PERSONE maledette continuano ad essere crocifisse fuori le mura, ma sono tutti coloro: che muoiono di fame, che non hanno un tetto, che non hanno un lavoro, che affogano con un barcone nel mare, che sono soli e disperati.
Oggi le PERSONE maledette sollevano preoccupazioni e domande molto profonde alla condotta scorretta e irresponsabile delle nostre azioni. Istanze che, seppur gridando giustizia e verità, non vengono accolte bensì respinte al mittente, con la consueta indifferenza e disumanità.
Tali condotte, peraltro, non sono perpetrate solo da noi singoli, ma anche dalle nazioni che vantano un sistema welfare, all’apparenza, ineccepibile. Sono questi gli “ingredienti” che rafforzano l’idea, sempre in voga nella storia, di un depotenziamento e di un annullamento del soggetto sociale.
Tuttavia la logica di Dio capovolge i criteri comuni e umani di classificazione e giudizio, e ci invita come comunità civile e credente a guardare le PERSONE maledette del nostro tempo con occhi nuovi.
Così, ciò che è “stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono, perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio”. (1 Cor. 1,27– 9).
La Pasqua di Nostro Signore Gesù Cristo è il luogo per eccellenza dove si realizza l’incontro tra l’umanità scartata e la grazia che salva.
La Pasqua è il tempo favorevole dei cristiani e dei civili per impegnarsi consapevolmente nei confronti delle PERSONE maledette e favorire l’affermarsi del bene comune, della giustizia sociale, del lavoro, della interculturalità, dell’integrazione, della legalità.
Pasqua è annuncio della vittoria sulla morte, della vita che non sarà distrutta. Al di là di ogni naufragio, di tutte le sofferenze, oltre le barriere e divisioni possiamo ricostruire le nostre storie personali e lavorare per una storia dell’umanità all’insegna della riconciliazione e dell’amore.
La Pasqua squarcia le tenebre dell’ipocrisia, della menzogna e della fandonia con la luce della Verità, della Giustizia e della Bellezza.
Buona e Bella Pasqua.