«Le verità che contano, i grandi princìpi, alla fine, restano due o tre. Sono quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino»
(Enzo Biagi)

«Sono il padrone di me stesso, libero e indipendente»: quando ho ascoltato queste parole, non fa conto dire in quale occasione, mi sono subito messo a ridere.

Mi sono ricordato di quante volte ho potuto pensare io stesso, o persino dire, una stupidaggine simile. Ho pensato a quanti la ripetono con convinzione. Ho pensato a quanto falso possa essere il mondo in cui viviamo: quello che ci costruiamo e quello che in cui ci proiettiamo.

Pensiamo di poter programmare, prevedere, controllare, gestire. E magari succede esattamente il contrario. Magari succede che siamo o siamo stati manipolati senza accorgercene. I manipolatori sono sempre abili: e sempre subdoli.

Peraltro, senza cedere a retoriche del complotto, davvero pensiamo di poter governare l’universo delle relazioni e reazioni che ci compongono? Possiamo togliere o aggiungere uno solo dei giorni che ci hanno portato qui ed ora, esattamente come e dove siamo in questo momento?

Forse sarebbe più saggio ammettere che non siamo isole, che nessuno basta a se stesso e che tutti siamo il risultato di un lungo processo nel quale, nella maggior parte delle volte, non ci siamo scelti, ma qualcun altro ha scelto per noi e ci ha scelto.

Non abbiamo scelto dove e quando nascere. Non abbiamo scelto la nostra lingua madre. Non abbiamo scelto chi incontrare.

Possiamo però scegliere come reagire a ciò che ci accade: e non mi pare poca cosa. A dire il vero, è ciò che credo possa fare la differenza. Purché non si presuma di essere il centro del mondo: ammesso che un centro il mondo ce l’abbia davvero, di sicuro, non siamo noi.

Quasi dimenticavo! C’è stato però una persona per la quale, almeno per nove mesi interi, siamo stati davvero il centro di ogni pensiero e di ogni respiro: auguri, mamma!

Auguri a tutte le mamme. Comprese quelle che non hanno mai partorito.

Jean Gastaldi: «La festa della mamma è la sola festa laica che sia, al tempo stesso, anche spirituale».

Amos Oz: «Già appena venuto al mondo mi aspettava sulla soglia una donna cui avevo appena provocato un dolore potente e che pure contraccambiava con tenerezza amorevole, rendendo bene per male, porgendomi un seno».

Patrick Jake O’Rourke: «Tutti vogliono salvare la terra – nessuno vuole aiutare la mamma a lavare i piatti».


FontePhotocredits: https://live.staticflickr.com/2802/4125964507_e45d5b3e05_b.jpg
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La mia fortuna? Il dono di tanto amore che, senza meriti, ricevo e, in minima parte, provo a restituire. Conscio del limite, certo della mia ignoranza, non sono mai in pace. Vivo tormentato da desideri, sempre e comunque: di imparare, di vedere, di sentire; di viaggiare, di leggere, di esperire. Di gustare. Di stringere. Di abbracciare. Un po’ come Odysseo, più invecchio e più ho sete e fame insaziabili, che mi spingono a correre, consapevole che c’è troppo da scoprire e troppo poco tempo per farlo. Il Tutto mi asseta. Amo la terra di Nessuno: quella che pochi frequentano, quella esplorata dall’eroe di Omero, ma anche di Dante e di Saba. Essere il Direttore di "Odysseo"? Un onore che nemmeno in sogno avrei osato immaginare...