In dialogo con Simone Weil : pubblicata una “guida” alla Lettera a un religioso
La filosofia e il suo altro: sotto questa collana esce per la casa editrice Effatà la raccolta di saggi In dialogo con Simone Weil. La filosofia viene insieme al suo altro, perché è nell’altro da sé che prende forma e voce. Fu in fondo questo, forse, a fare di Simone Weil la filosofa che dalla Francia del 1942 parla ancora oggi, “con il carisma della soglia” che l’ha sempre resa “scomoda” dentro qualsiasi definizione o appartenenza.
In dialogo con Simone Weil – scrivono nell’Introduzione al testo Paolo Farina e Maria Antonietta Vito, curatori della raccolta – è il risultato di “incontri insoliti in luoghi insoliti”. Catalizzati verso la soglia di Simone Weil, una decina di studiosi di età, storie e provenienze diverse si sono incontrati per tre anni di seguito, a Ostuni e a Teramo, per leggere insieme La lettera a un religioso, indirizzata nel 1942 da Simone Weil a Padre Couturier. Un documento rigoroso e provocatorio, “di cristallina e talvolta rude chiarezza”, in cui la filosofa francese sottopone la Chiesa cattolica a un’interrogazione profonda e senza sconti. Lasciando che questa interrogazione interpellasse anche loro, gli autori dei 10 saggi hanno ribaltato il testo sull’orizzonte contemporaneo e hanno fatto emergere, nelle loro pagine, la straordinaria attualità che pulsa nella Lettera a un religioso, consegnandola a chi legge come un “mezzo per muovere qualcosa”.
La Lettera esce dal libro sezionata e moltiplicata in un gioco di analogie, richiami e collegamenti con istanze teologiche e filosofiche presenti, spesso urgentissime: la via per un cristianesimo incarnato, la misteriosa unità dei testi sacri di tutti i tempi, la sete di spiritualità dell’Occidente, il senso della ricerca mistica, la dottrina del Concilio Vaticano II, il ruolo della Chiesa dentro al disagio morale e spirituale di oggi e la solo apparente contraddizione di chi sulla soglia della Chiesa si ferma in attesa, di quei “lontani che cercano, meditano, pregano, s’interrogano, scavano”.
Per capire Simone Weil bisogna essere Simone Weil, ha scritto Adriano Marchetti. Come la vita di Simone Weil è stata un’incessante, estrema, ricerca di ponti, in un’interrogazione filosofica che si è andata misurando, appunto, con l’altro da sé, così gli autori dei saggi hanno assunto fino in fondo la sfida di cercare, lanciare e costruire, ponti: ponti tra “le parole e i fatti”, tra il pensiero e le cose, tra la meditazione e l’azione, tra “il bisogno di capire” e “il bisogno di rendere intellegibile la nostra fede”, perché ogni risposta diventi motivo per continuare a cercare e la parola scritta s’incammini nel mondo per diventare carne, insegnamento, concretezza, impegno.
In dialogo con Simone Weil si offre ai suoi lettori, allora, come esperienza di vita, prima che di studio. Nel percorrere le 35 tesi della Lettera, gli autori hanno saputo diventare essi stessi ponti l’uno rispetto all’altro, lasciando che sensibilità diverse e maturità scientifiche trasversali, si incontrassero e scontrassero: è a questa molteplicità che le pagine del libro danno spazio, dipanando una trama di idee e di linguaggi tutt’altro che concorde, eppure, consonante. Suoni diversi e, insieme, capaci di senso.
Da leggere attraverso il pensiero, da ascoltare dal fondo del cuore: unica guida alla lettura di questo piccolo, intensissimo libro.