L’esodo dei migranti. Ci siamo mai soffermati a chiederci l’origine di questa situazione? Chi ha innescato la miccia, provocando, così le guerre che incendiano l’Africa e tutto il Medio Oriente?

 

“Nessun uomo è un’isola, intero in se stesso.

Ogni uomo è un pezzo del Continente,

una parte della Terra.

Se una Zolla viene portata via dall’onda del Mare,

la terra ne è diminuita…,

Ogni morte d’uomo mi diminuisce,

perché io partecipo all’umanità.

E così non mandare mai a chiedere per chi suona la Campana:

essa suona per te.”

(John Donne)

 

Decine di migliaia di esseri umani in fuga, una quantità di persone che scappano dal Medio Oriente, dall’Estremo Oriente, dall’Africa…, verso l’Europa, che, ancora, per questi uomini e donne, rappresenta la civiltà dell’accoglienza, oltre che del benessere. Stando alle previsioni il flusso è destinato a continuare e a crescere.

Muri, fili spinati, barriere, polizia, esercito, norme sempre più restrittive e disumane sui passaggi di frontiera, sospensione di garanzie, annullamento di accordi: nulla servirà a fermare quest’onda o tsunami.

La Fortezza Europa è cascata, questa è forse l’amara verità. Ne resta soltanto un torrione semidiroccato, assomiglia sempre più ad un’isola, accerchiata da un mare sempre più agitato, le cui onde si abbattono facendola sgretolare e risucchiandola.

Davanti a questa enorme tragedia, che solo occhi pigri e miopi, cuori freddi e senza linfa vitale, il “dibattito politico”, sia di casa nostra, come anche dell’intera “Casa Comune Europea” si concentra sulle “quote”: “voi quanti ne prendete? E Voi? Noi quanti ne prendiamo? Anche voi li dovete prendere”; o semplicemente ci si attarda a chiedersi se bisogna accogliere oppure respingere o lasciare, soltanto, transitare piuttosto che bloccare.

Di fronte, sotto il naso, e dall’altra parte c’è la dura realtà: la realtà di questo imponente esodo, testimoniato dalle continue e incessanti di notizie agghiaccianti, di ogni attimo, ora e giorno, di esseri umani, sì di essere umani – uomini e donne – soffocati in camion o in navi, annegati in barconi che si ribaltano nelle acque di un mare che è diventato mostruoso perché divora sempre di più chi cerca, al di là del mare, l’orizzonte di una nuova vita. Un mare di morte: in questo abbiamo trasformato il Mare Nostrum.

Bloccati da illogiche barriere di filo spinato, arricchito di lame taglienti, braccati da uomini in divisa come i peggior criminali, rinchiusi in piccoli lager o ghetti: proprio quando la salvezza sembra raggiunta. Scusate: ma questo è il mio Paese, è la mia Europa, la mia civiltà? Non sarà forse che vivo in un nuovo campo di concentramento allestito su questa terra che ha lottato per i grandi valori dell’umanità?

Chi cerca rifugio in questo vecchio-nonno Continente sono giovani, famiglie con anziani, bambini, ammalati, donne quasi sempre incinte perché violentate e stuprate dalla furia di esseri assetati di sesso e danaro..

Questi uomini e donne non sono disperati alla ricerca di lavoro, tra di loro ci sono tantissimi operai specializzati, insegnanti, giovani studenti e neo laureati, professionisti, gente che è costretta al penoso passo del distacco dalla madrepatria, dalla casa, dagli affetti più cari, non per “cercare un destino migliore”, così come è avvenuto per i nostri connazionali migranti – realtà rimossa dagli italiani – ma per salvarsi la vita e quella dei loro cari. I nostri antenati, stando alle varie classificazioni dei migranti di oggi, erano migranti economici, quelli di oggi sono dei rifugiati: sono in cerca unicamente di sopravvivere, tenuto conto che la sopravvivenza nei loro Paesi è quasi impossibile per guerre persistenti e per altre situazioni che ostacolano una normale e dignitosa vita.

Ci siamo mai soffermati a chiederci l’origine di questa situazione? Chi ha innescato la miccia, provocando, così le guerre che incendiano tutto il Medio Oriente? Chi ha provocato le tante guerre, la fame, la miseria in Africa? La risposta è semplice ed è facile: NOI, l’Occidente, dagli Stati Uniti fino alle sue ramificazioni, senza dimenticare la grande responsabilità di Israele e Arabia Saudita, tutti sanno, ma ognuno fa finta di non sapere. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere.

«Noi siamo un solo pianeta, una sola umanità… Non ci sono alternative praticabili. La “crisi migratoria” ci rivela l’attuale stato del mondo, il destino che abbiamo in comune. Alla porta dei popoli bussano profughi in fuga dalla bestialità delle guerre e dei dispotismi o dalla ferocia di una vita la cui unica prospettiva è la fame. Per chi vive dietro quella porta i profughi sono sempre stati stranieri. Dovremmo soffermarci e intendere le parole di papa Francesco: “Cancelliamo ciò che di Erode è rimasto anche nel nostro cuore; domandiamo al Signore la grazia di piangere sulla nostra indifferenza, di piangere sulla crudeltà che c’è nel mondo, in noi, e chiediamoci: chi ha pianto? chi ha pianto oggi nel mondo?”» (Zygmunt Bauman, Stranieri alle porte).


Fontehttps://flic.kr/p/BzJqM3
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So che tutto ha un senso. Nulla succede per caso. Tutto è dono. L'umanità è meravigliosa ne sono profondamente innamorato. Ciò che mi spaventa e mi scandalizza, non è la debolezza umana, i suoi limiti o i suoi peccati, ma la disumanità. Quando l'essere umano diventa disumano non è capace di provare pietà, compassione, condivisione, solidarietà.... diventa indifferente e l'indifferenza è un mostro che annienta tutto e tutti. Sono solo un uomo preso tra gli uomini, un sacerdote. Cerco di vivere per ridare dignità e giustizia a me stesso e ai miei fratelli, non importa quale sia il colore della loro pelle, la loro fede, la loro cultura. Credo fortemente che non si dia pace senza giustizia, ma anche che non c'è verità se non nell'amore: ed è questa la mia speranza.