Ormai risuonano quotidianamente all’interno dei nostri padiglioni auricolari frasi del tipo “quanto sono stressato” o “ che vita stressante”.

Ormai risuonano quotidianamente all’interno dei nostri padiglioni auricolari frasi del tipo “quanto sono stressato” o “ che vita stressante”. Ebbene cos’è veramente lo stress, e cosa ci porta a ripetere usualmente quelle frasi?

Sappiamo tutti che l’organismo umano affronta o sopporta delle difficoltà, così ha bisogno di energia per combatterle. Tale energia deriva da un processo naturale, la reazione di stress, paragonabile ad un innato meccanismo di adattamento che consente di adeguare le reazioni individuali all’imprevedibile variare delle circostanze. Ergo siamo noi che diamo un’accezione di stress negativa, ma non è proprio così! Infatti, fisiologicamente ci troviamo nell’eustress, una forma di stress positiva che ci permette di aumentare la nostra concentrazione e le nostre abilità intellettive per raggiungere determinati obbiettivi e migliorare le nostre prestazioni. Esempio chiarificatore è uno studente che si trova ad affrontare un esame: egli sperimenterà lo stress, che se contenuto a un livello adeguato, gli consentirà di essere pronto ad affrontare l’ostacolo dell’esame in condizioni psico-fisiche ottimali. Tuttavia, se tali livelli saranno oltrepassati, avranno sullo studente gli effetti opposti, in quanto lo stress avrà avuto il sopravvento sul ragazzo, facendogli perdere il controllo di sé, per cui si parlerà di stress negativo o distress. Lo stress diviene negativo nel momento in cui la reazione di adattamento diventa intensa oltre i limiti o persino cronica, cioè tale da provocare una perdita della capacità di controllo di se stessi e di ciò che ci accade intorno.

A causare il distress sono fattori che vengono denominati stressors tra i quali ricordiamo: fattori fisici (sforzi muscolari), sociali (problemi al lavoro), psicologici (emozioni intense o disturbi mentali). Nel momento in cui veniamo circondati dagli stressors, il nostro organismo agisce attuando la strategia di attacco e fuga, una risposta governata dal sistema nervoso autonomo simpatico e dal sistema cortico-surrenale, i quali generano numerosi cambiamenti nel nostro organismo: aumento del battito cardiaco, vasocostrizione, rallentamento del metabolismo e della digestione, annullamento del sistema immunitario, aumento della sudorazione, maggior apporto sanguigno ai muscoli, aumento della glicemia, aumento della produzione dell’ormone GH, soppressione del sistema riproduttivo. Gli ormoni che sono esacerbati in questi sistemi e che regolano tali cambiamenti sono l’adrenalina e la noradrenalina.

In conclusione, è opportuno indurre le risposte di stress in situazioni intense, ma è anche opportuno controllare le reazione di stress per non essere governate da esse e farci perdere il controllo di noi stessi, causandoci, se queste risposte diventano croniche nella loro intensità, conseguenze come disturbi d’ansia e di depressione e/o disturbi fisici come disturbi del sonno, ulcere, ipertensione arteriosa, malattie cardiache, alterazioni del sistema immunitario.

Come dicevano gli antichi greci, noi siamo composti da psiche e soma, l’uno interdipendente dall’altro, l’uno influenza l’altro: sarebbe bene ricordarsene, almeno una volta ogni tanto. Magari senza stressarci troppo.