Rita Lamonaca. Storia di una musicista e rigeneratrice urbana

Rita Lamonaca è Fondatrice e Direttore Artistico dell’Orchestra Giovanile Soundiff, nonché responsabile della gestione del GOS.

La sua storia dimostra come si possa amare la musica in modi diversi ma altrettanto efficaci. C’è chi la suona dandole vita e creando armonie e chi, come lei, ha scelto di amarla proteggendola e favorendone la diffusione. Sono entrambi validissimi modi di dedicare la vita alla musa Euterpe.

Tuttavia la sua esperienza ci insegna anche qualcos’altro. La capacità di mettersi in gioco e tentare, perché passo dopo passo ti accorgi di essere andato molto più lontano di quanto avresti immaginato.

 Sin da giovane hai suonato il pianoforte laureandoti con il massimo dei voti e lode presso il Conservatorio di Musica Nicolò Piccinni di Bari col M° Francesco Monopoli, poi hai conseguito un diploma accademico in Musica Vocale da Camera e hai vinto anche qualche concorso. Ma la tua vita ha preso una piega alternativa incanalandoti sempre più nettamente verso un ruolo organizzativo e di gestione. Vogliamo ripercorrere insieme qualche tappa per te fondamentale nella tua evoluzione?

Ho 33 anni e ti faccio questa premessa perché in realtà la mia esperienza nel settore nasce in realtà  da lontano, precisamente a quando avevo 16 anni.

È iniziato tutto mentre studiavo pianoforte; mi sono affacciata quasi per caso al lato organizzativo  dell’ambiente artistico e mi è piaciuto immediatamente. Ero studentessa della classe di pianoforte di Francesco Monopoli, per cui, del tutto casualmente, ho iniziato a collaborare con l’Associazione Curci di Barletta nell’organizzazione dei concorsi musicali internazionali perché in qualche modo tutto ciò che riguardava l’organizzazione di questo ambiente artistico mi affascinava. E’ stato amore a prima vista.

L’esperienza è maturata ulteriormente al Conservatorio di Bari. Ad un certo punto, credo intorno ai 20 anni, sono stata eletta Presidente della Consulta degli Studenti del conservatorio. In quanto presidente avevo l’importante ruolo di coadiuvare gli studenti in tutte le necessità relative al diritto allo studio o alla pianificazione e simili; contemporaneamente ero membro del Consiglio Accademico del conservatorio stesso e membro del Consiglio di Amministrazione dell’ADISU, l’Ente regionale per il Diritto allo Studio Universitario.

Di conseguenza l’aspetto artistico ha preso sempre più una piega organizzativo – amministrativa nella quale mi sono specializzata.

Considera che l’incarico in conservatorio è durata fino ai 26 – 27 anni; dopodiché ho continuato all’interno dell’ Associazione Curci, e autonomamente ho studiato e imparato tutta la parte relativa all’amministrazione e contabilità relativa agli enti di spettacolo.

Possiamo dire che mi sono formata con l’esperienza diretta sul campo.

Parliamo un po’ dell’Orchestra Soundiff. Cos’è. Come nasce e quando.

Soundiff – Diffrazioni Sonore Società Cooperativa nasce da un progetto vincitore di “Principi Attivi 2012”, un bando della Regione Puglia emanato nell’ambito del programma Bollenti Spiriti, che è il programma all’epoca varato dall’Assessore alle Politiche Giovanili della Regione Guglielmo Minervini per favorire il diffondersi delle giovani idee. Minervini, scomparso nel 2016, ha segnato un’epoca, è stato l’antesignano di tutto ciò che oggi è start-up ed idee giovanili, e di questo sicuramente non solo noi, ma la Puglia intera penso debba essergli riconoscente.

Fu un mio amico consulente e manager a segnalarmi Principi Attivi nell’estate del 2012, dicendomi che l’ Avviso finanziava, a fondo perduto, idee giovanili in tutti i settori. Bastava presentare un’idea valida.

Il progetto Soundiff partiva da un’idea molto semplice.

Tanti giovani, appena diplomati in conservatorio, non riescono ad inserirsi immediatamente in orchestre grandi e importanti. Volevamo dare loro uno spazio: creare un network di giovani musicisti uniti, per provare a creare un business case chiaro e unico nella nostra regione: un’orchestra giovanile.

Il 25 Marzo 2013 sono andata su internet e ho letto  una graduatoria in cui era scritto: “Progetto finanziato Soundiff €25000”; ero felicissima, ma anche preoccupata. A 23 anni mi ritrovavo ad avere improvvisamente la cifra per poter realizzare il progetto che fino ad allora avevo solo in testa;  era una bella sfida, anche perché €25000 sono una somma importante per l’avvio di una Start-up. Devi trovare il modo di impiegarli in maniera giusta ed è lì che entra in gioco la burocrazia. Innanzitutto servivano delle garanzie, perché la regione ti anticipava il 70% solo dietro presentazione di apposita fideiussione, e in questo sono subentrate le nostre famiglie, parlo della mia e dei miei soci, che ci hanno dato una mano. Così da quel momento abbiamo avviato questa attività e abbiamo cominciato a pensare e costruire l’orchestra giovanile Soundiff.

Il progetto sarebbe durato solo un anno, ma noi avevamo tutta l’intenzione di portarlo avanti anche dopo, e poi, non so nemmeno io bene come, ha cominciato a crescere in maniera vertiginosa.

Infatti l’Orchestra Giovanile Soundiff, attualmente, è l’unico complesso strumentale under35 della Regione Puglia finanziato dal FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo) del Ministero per i Beni Culturali. Anche in questo caso, quando nel 2015 ho candidato Soundiff al FUS pensavo seriamente che non ce l’avremmo fatta, perché il FUS è molto competitivo. Invece anche lì, ad ottobre 2015,  mi chiamarono dal Ministero per dirmi che l’orchestra Soundiff era rientrata nel piano triennale 2015-2017.

Questo è stato un traguardo davvero molto importante e prestigioso.

Nel 2016 decidiamo di partecipare con Soundiff al bando “Funder 35” di Fondazione Cariplo e altre 17 fondazioni bancarie, destinato alle imprese culturali e creative giovanili. Anche in questo sfida davvero ardua.

Nel frattempo avevo deciso di specializzarmi a Roma nella Metodologia Gordon, che è una innovativa e interessante metodologia didattica musicale per i bambini nella fascia di età 0-6 anni, che intendevo insegnare qui in Puglia.

E quindi il progetto presentato integrava le attività dell’orchestra giovanile con la formazione destinata ai bambini: l’idea era di creare un centro di formazione musicale per i piccoli in modo da formare i giovani che in futuro avrebbero preso parte alle attività dell’orchestra.

A Dicembre 2016, ci comunicarono da Milano che il nostro progetto “Soundiff Music Academy” era tra i 52 progetti finanziati in tutta Italia.

Il Premio ci fu conferito a Roma, dall’allora Ministro della Cultura Franceschini. Un’esperienza davvero pazzesca  e un riconoscimento davvero importante quello di Funder35 perché stabilizza l’idea che hai di impresa culturale.

Il resto è storia.

Avete qualche progetto in pentola per il prossimo futuro?

Sicuramente far crescere e posizionare meglio sul mercato l’orchestra giovanile Soundiff. Abbiamo intenzione di esplorare nuovi repertori musicali, in particolare quelli relativi alla musica contemporanea colta, e allacciare rapporti con scuole ed enti del territorio per favorire la diffusione della musica a tutti i livelli.

Intendiamo sviluppare un format progettuale musicale  scalabile, replicabile e soprattutto esportabile.

Nel 2018 c’è stata ufficialmente l’inaugurazione del laboratorio urbano di Barletta “GOS-GIOVANI OPEN SPACE” all’interno dell’ex distilleria in viale Marconi. Dopo ben due anni di chiusura. Raccontaci un po’. Come è partito tutto? Tu esattamente di cosa ti occupi? Chi sono gli altri protagonisti di questa avventura e quale è il vostro obiettivo?

Tutto è partito nel 2016 quando il Comune di Barletta ha pubblicato l’avviso pubblico per l’affidamento degli spazi del Laboratorio Urbano GOS di Barletta. Soundiff ha partecipato all’Avviso pubblico, in qualità di Capofila,  in ATS (Associazione Temporanea di Scopo) con altre 4 importanti realtà culturali e artistiche del territorio: Associazione Curci, Associazione Eclettica, Teatro dei Borgia di Barletta e Associazione Rigenera di Palo del Colle.

Ci stimolava l’idea di portare la musica, il teatro e l’arte all’interno degli ampi spazi del GOS e soprattutto di proporre un nuovo modo di fare cultura abitando le periferie. Vero è che la gestione privata di uno spazio pubblico quale è il Gos necessita  di specifiche competenze  e know-how che oggi rappresentano una vera e propria sfida in termini di skills per operatori del settore, policy maker e per i cosiddetti rigeneratori urbani. Almeno è così che amiamo definirci da qualche mese a questa parte. Ci siamo più volte chiesti quale termine oggi potrebbe meglio indicare chi si occupa della gestione e organizzazione di spazi rigenerati, come per esempio il GOS? La risposta che più ci è piaciuta è stata quella di RIGENERATORE URBANO, una figura esperta di ambiente, politiche del territorio, di sociale, cultura, politiche giovanili, welfare e potrei stare ore ed ore ad elencare ambiti e attività. La considero un’esperienza stimolante, ma sicuramente in divenire. Sto imparando il “mestiere” facendolo.

Che tipo di progetti ospita il Gos? Attualmente è in corso la rassegna musicale Apuliasuona, ce ne vuoi parlare?

Il GOS ospita al momento attività e laboratori di differente natura, dai concerti  musicali ai laboratori musicali e creativi, senza dimenticare il taglio sociale. La rassegna Apuliasuona, organizzata dagli amici dell’Associazione Beathoven in collaborazione col GOS, porta sul palco dell’auditorium del GOS, gioiello della periferia, peraltro dotato di agibilità al pubblico spettacolo,  giovani musicisti professionisti del territorio, che si cimentano in musica di tutti i tipi, dalla classica al jazz, al blues fino alla musica contemporanea colta.

Una sfida che stiamo lanciando per avvicinare pubblico di tutte le età e target ai nostri spazi e che speriamo possa fungere da trampolino di lancio per tutte le altre attività che animeranno i nostri spazi.


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