Sempre più sono i casi che stanno propagandosi nel mondo per quanto concerne il disturbo di insonnia.
L’insonnia ovvero l’incapacità di dormire, nonostante l’organismo lo richieda. Fattori di rischio possono essere collegati ad alterazioni diurne come stanchezza, irritabilità, difficoltà di concentrazione, difficoltà di memorizzazione e una pronunciata mancanza di interesse per qualsiasi attività giornaliera. Il tutto poi va ad avere effetti secondari a livello psicologico.
L’insonnia non fa altro che modificare il naturale ciclo-sonno, ragion per cui durante il giorno siamo svegli e durante la notte dormiamo. Una volta alterato questo ciclo, è difficilissimo ristabilirlo. Taluni insonni, invece di trovare e provare cure, lamentandosi, cercano di addormentarsi nel pomeriggio o nella prima serata, alterando ulteriormente il ciclo sonno. Logicamente ciò comporta conseguenze gravi a livello psico-fisico.
L’insonnia può verificarsi occasionalmente nel caso in cui prima di andare a letto abbiamo assunto sostanze eccitanti e stimolanti come caffè e cacao, abbiamo visionato immagini o film “forti”, siamo sotto stress, siamo vittime di allergie alimentari o di disturbi psicologici.
L’insonnia cronica invece può essere causata da patologie psichiatriche come il disturbo bipolare, le crisi di ansia e di panico, la psiconevrosi depressiva, oppure da patologie fisiche. Talvolta l’insonnia si pone tra la sintomatologia di malattie come l’iper-tiroidismo, nevralgia, patologie reumatiche, patologie respiratorie, patologie cardiovascolari e gastro-intestinali.
Inoltre, a queste cause più diffuse se ne unisce una meno nota, associata ad una patologia genetica provocata da un prione, il quale porterebbe ad un’insonnia mortale denominata insonnia familiare fatale. Questa sindrome ha somiglianze con la patologia di Creutzfeldt-Jakob, ovvero col morbo causato dalla digestione di carni bovine, il famigerato morbo della mucca pazza.
Non esistono cure efficaci contro l’insonnia se prima non vi è alla base una svolta nello stile di vita. Ecco un decalogo di consigli per migliorarlo:
- La sera è opportuno avere l’abitudine di rallentare “la frequenza dei pistoni” di una macchina che è il nostro organismo, cercando di allontanare i pensieri, le preoccupazioni, le incombenze del giorno successivo. Bisogna cercare di perdere il contatto col mondo esterno.
- Il sonno è organizzato in cicli di un’ora e mezza, per cui se uno ciclo salta dovremo aspettare il “bus successivo”. Cercare il più possibile di addormentarsi agli stessi orari.
- Dormire in ambienti in cui non siano presenti computer, cellulari, TV. Questi sono dispositivi i quali emettono energia luminosa, la quale inibisce il rilascio di melatonina, che a sua volta è l’ormone regolatore del ciclo sonno-veglia.
- È consigliabile sostituire il letto almeno una volta ogni dieci anni.
- Un rallentamento della digestione peggiora l’addormentamento, in quanto si mettono in moto tutti i processi metabolici. È opportuno evitare in tal senso pasti iper-calorici prima di andare a letto, così come carne rossa, cibi speziati, alcool, caffè o tè. Raccomandabili sono cibi come insalate, pane o pasta, pesce o prodotti caseari, i quali contengono triptofano, sostanza in grado di produrre serotonina, ormone rilasciato in fase di relax o sonno. È opportuno cenare presto, almeno due ore prima di andare a letto.
- È appropriato fare un bagno o una doccia calda prima di coricarsi, in maniera tale da rilassare i muscoli e le mucose respiratorie. Se si è pigri, è efficace anche un pediluvio. L’obbiettivo è quello di scaldare l’estremità del corpo per propiziare un sonno tranquillo.
- È opportuno eseguire giornalmente esercizio fisico.
- Non utilizzare il letto per ulteriori funzioni che non coincidono col sonno. Se prendiamo la cattiva abitudine di scrivere o guardare la tv a letto, ciò non farà altro che diminuire il rapporto letto- sonno. Tuttavia, leggere qualche pagina di un buon libro appena ci si è messi a letto, favorisce il relax e la tranquillità, fondamenta per un sano sonno.
- Evitare di guardare ripetutamente le sveglie, poiché in tal modo si favoriscono calcoli mentali che mettono in moto funzioni cognitive superiori, facendoci perdere sonno.
- Per evocare un relax completo sono consigliabili preparati erboristici a base di passiflora o valeriana.