
Sisma d’elettrico viandare
come in volo
a ciel perduto
o in approdo ad un letto di mare
se ancor s’avanza
l’abitacolo del cuore,
riposar ci resta
quel che di buio s’accende
alla finestra;
ma lì in antica luce
ridar speranza vogliamo…
e già di pianto
abbiam dimenticato il vanto,
sicché in onor si staglia
a gran voce
il traversar d’ostacoli
e di bello mondo
in mediterranea veste
ogni sospiro, ogni gioia,
ogni contrastata emozione
che di tempeste
come di polline
si fa il seme…,
di ruga in ruga
s’arrichisce ogni tempo
al declinar del vento,
e di mentre noi che all’andar fuggiamo
torniam di casa
a sederci ancor
tra polveri e fiori
e giorni nuovi!
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