“Dicono che c’è un tempo per seminare
e uno che hai voglia ad aspettare
un tempo sognato che viene di notte
e un altro di giorno teso
come un lino a sventolare”

(Ivano Fossati)

Sono note le parole tratte dall’incipit della canzone “C’è tempo”, del cantautore Ivano Fossati, una canzone questa che è una vera e proprio meditazione poetica sul tempo, “quel tempo che scorre e che poi riprende”.

Già si è avuto modo di riflettere sul tempo, ma questa settimana la nostra riflessione verte sull’arco di tempo del ricominciare. Il ricominciare – simbolicamente parlando – può essere paragonato al voltar pagina o al chiudere di un libro per poi aprirne un altro.

Ricominciare. È una parola semplice ma che nella pratica risulta difficile. Il “Ricominciare” è presente in ogni cosa: scuola, sentimenti, politica ecc. In poche parole è un elemento della vita che persiste. Il saper rialzarsi dopo un brutto colpo ricevuto magari nel campo dei sentimenti è un ricominciare. Prendere brutti voti e riuscire a recuperarli per forza di volontà è un ricominciare, aprire la mente, visitare nuovi orizzonti. Anche le vacanze o ferie, una volta terminate, fanno ricominciare gli studi o il lavoro.

Ricominciare è un verbo all’infinito: non solo nella grammatica, ma anche nel mondo… nella vita. Ci saranno sempre dei momenti in cui la parola “Ricominciare” si farà nuovamente presente, verremo scalfiti ogni giorno dalle più piccole banalità che però hanno un loro peso, il più delle volte trascurato. Quando finalmente tutto sembra andare per il verso giusto, ecco che arriva il tempo del ricominciare e ci porta via tutto il faticato lavoro. D’altronde, è grazie al continuo ricominciare che l’umanità è ancora presente su questo pianeta.

Il ricominciare però è sempre difficile, perché – come si sa – le novità in un primo momento fanno paura, ma poi una volta entrati si deve stare attenti a non cadere nell’abitudine e nella monotonia.

Settembre può essere il mese del ricominciare.

L’augurio più bello, allora, sia questo:

Non ti arrendere mai,
neanche quando la fatica si fa sentire,
neanche quando il tuo piede inciampa,
neanche quando i tuoi occhi bruciano,
neanche quando i tuoi sforzi sono ignorati,
neanche quando la delusione ti avvilisce,
neanche quando l’errore ti scoraggia,
neanche quando il tradimento ti ferisce,
neanche quando il successo ti abbandona,
neanche quando l’ingratitudine ti sgomenta,
neanche quando l’incomprensione ti circonda,
neanche quando la noia ti atterra,
neanche quando tutto ha l’aria del niente,
neanche quando il peso dei peccati ti schiaccia.
Invoca il tuo Dio,
Stringi i pugni,
Sorridi…….
E ricomincia!

(Madre Teresa di Calcutta)


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Nicola Montereale è nato a Trani (BA) il 1 Febbraio 1994 ed è residente ad Andria. Nel 2013 ha conseguito la maturità classica presso Liceo Classico “Carlo Troia” di Andria e nel 2018 il Baccalaureato in Sacra Teologia presso l’Istituto Teologico “Regina Apuliae” di Molfetta. Attualmente è cultore della materia teologica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore (Milano) e docente IRC presso il Liceo Scientifico e Classico “A.F. Formiggini” di Sassuolo (Mo). Ha scritto diversi articoli e contributi, tra questi la sua pubblicazione: Divinità nella storia, Dio nella vita. Attraversiamo insieme il deserto…là dove la parola muore, Vertigo Edizioni, Roma 2014. Inoltre, è autore di un saggio di ricerca, pubblicato nel 2013 e intitolato “Divinità nella Storia, Dio nella Vita”.