Perché si diventa orgogliosi, arroganti e presuntuosi? Perché si è feriti…

Fabrizio de André scriveva che “dietro ogni blasfemo c’è un giardino incantato”. Questa espressione, dal mio punto di vista, denota bene ciò che è celato a tutti coloro che si pongono in maniera arrogante o presuntuosa. Istintivamente siamo tutti reattivi, ponendoci con aggressività per difenderci; altro atteggiamento è la fuga onde evitare difficoltà, oppure si resta chiusi e fermi nella situazione disagevole.

Ma perché si diventa orgogliosi, arroganti e presuntuosi? L’intelligenza, che etimologicamente significa leggere dentro, può aiutarci a non fermarci all’apparenza ma, con uno sguardo profondo, a scoprire che dietro tali atteggiamenti si nascondono fragilità, paure, delusioni, ferite e debolezze. La criminologia ha infatti dimostrato che chi è stato ferito diventa violento. Entrare in contatto con la parte profonda della persona spinge dunque a vincere la propria reazione, mettere da parte la rabbia personale, aprendosi alla comprensione.

La persona intelligente non può fermarsi alla pura emotività, nessun vero giudizio può fermarsi a ciò che sembra, alla pura rappresentazione. Il termine comprendere significa, etimologicamente, prendere insieme. Si vince l’orgoglio, la presunzione e l’arroganza altrui, imparando a prendere con sé la vita dell’altro, con la consapevolezza che il suo problema mi appartiene.

Detto ciò non è raro che dietro tanti atteggiamenti balordi si nasconda un non detto, un grido di aiuto. Parafrasando de André potremmo dire che “dietro ogni arrogante c’è tanta paura”, “dietro ad ogni violento c’è una persona ferita”, “dietro a tanta presunzione c’è un’immensa insicurezza”.

Dietro a tanta forza e grandezza ostentata, è da ribadire, c’è piccolezza e debolezza. A chi si sente orgoglioso, superbo e arrogante, ma riconosce fragilità nascoste, è bello dire, parafrasando questa volta Cristicchi, “abbi cura di te” perché in quelle stesse ferite è nascosto il farmaco e la guarigione.