
Contenti voi…
La scienza a volte è cercare qualcosa che non volevamo trovare. Tanti confondono la ricerca della tanto agognata felicità con quella di una migliore vita biologica, di nuove speranze e cure mediche.
Studenti come soldati senza addestramento e ordini, allo sbaraglio, si battono contro le forze di polizia e il frainteso “stato di diritto” che siamo, trasformandoli in un nemico. Adulti immaturi vestiti da adolescenti, ritoccati e sistemati a dovere per paura di essere ignorati e dimenticati a cellulare spento.
E la voce della coscienza collettiva e civile dovrebbe parlare a tutti per sperare in un miracolo.
Direbbe: contenti voi che come zecche vi poggiate sulle vite degli altri nella speranza di assaggiarne un po’. Voi che costruite e distruggete con la forza e la cattiveria di un tiranno ogni volta che pensate di aver capito e di meritarlo questo potere, idolatrate ciecamente e nel caso ciecamente abbattete, con processi pubblici sommari, per gelosia e spocchia chi viene meglio in foto e meglio veste e meglio vive. Altruisti e amici di chi beve più di voi perché ha più soldi di voi, nei giorni dell’aperitivo e dell’happy hour, delle vacanze lussuose. Voi che avete scritto la vostra preghiera in un post, dimenticandola subito dopo per assenza di visualizzazioni. Voi che confondete le vostre lamette per i peli di troppo con Il famoso Rasoio di Hanlon, secondo il quale non bisogna attribuire alla cattiveria quello che può essere spiegato con la stupidità. La vostra simonia morale, intellettuale è trascinata dall’oroscopo e dal meteo, dall’umore del giorno, dalla ricezione del cellulare.
La vostra cultura è citare altre citazioni, usare il passaparola come verbo e legge.
Voi che siete stati Chiara Ferragni, e tanti altri, e ora non più. Voi che siete Il grande fratello e L’isola dei famosi. Voi che siete una laurea telematica presa con esami a risposta multipla da casa: una istruzione leggera che serve per conquiste sociali e gerarchiche.
Voi che siete atei e agnosti, credete nel vuoto dell’universo e nel vostro. Voi che siete Cristo, Allah, Buddha e altro a convenienza, al momento opportuno, al primo sobbalzo di coscienza e salute.
Voi che siete tutti gli eroi dei film, ora Barbie ora Ken, ora un mercenario dal cuore buono, ora una spia, ora un genio poi un Forrest Gump. Tutto a convenienza, come l’ultimo squallido don Abbondio.
Voi che vivete ammalati di una peste che non consuma solo il corpo ma la vita interiore, ignorando le parole di Sartre, che di quella peste ha scritto: “l’esistenza non la puoi dedurre ma la si incontra”. Sicuramente non di persona ma forse nel virtuale con la debita maschera pirandelliana.
Voi che siete Adamo e Eva poi il Bing Bang, poi il relativo e il relativismo scippato di fretta a un improbabile Einstein, poi siete dalla parte dei filosofi passati e presenti, dalla parte di chi spara le puttanate piú orecchiabili nei salotti televisivi; poi comunisti se i comunisti sono belle e giovani rivoluzionarie, poi fascisti se toccano casa vostra e i vostri soldi, poi socratiani e platonici, aristotelici, dopo aver consultato velocemente un sito web. Voi che siete conduttori televisivi, showman, vallette, strapagati. Voi che siete operai all’Ilva.
Voi che siete stati compagni e camerati a seconda di quale fosse la mensa migliore. Voi che siete la sentenza prima del processo, il boia prima della Costituzione. Voi che siete politici perché è più facile che trovarsi un lavoro. Voi che siete medici e infermieri stanchi e disillusi, precari senza stipendio, baroni e primari troppo ricchi per tornare tra i malati.
Voi che ogni giorno uccidete ebrei e zingari, stranieri e disperati, musulmani e cristiani. Ma il tempo non perdona e non guarisce, sarebbe troppo comodo. Un assassino, un macellaio di esseri umani, resta tale anche dopo aver pagato in contanti alla giustizia.
Voi che non vi domandate: chi siamo veramente? Autori di una storia o poveri, illusi, esecutori di qualche destino scritto chissà dove?