Un cantautore futuristico che punta a farci riflettere ma allo stesso tempo a farci vivere gioie e godere di quei momenti che ci emozionano. Stiamo parlando di “NâMe”, al secolo Amedeo Natale, musicista calabrese trapiantato in Puglia, che, con la sua  “Immaginavo te”, una ballad scritta da Emanuel Manish Regina e Daniela Ricciardi, ci invita a vivere l’Amore senza timori di un’inevitabile solitudine.

Ciao, Amedeo. Da dove nasce lo pseudonimo “NâMe”?

Nel mio nome d’arte compaiono significati quali anima, spirito, pioggia in un contrasto tra angeli e demoni percepito come parte fondamentale della nostra anima senza la quale niente avrebbe senso. La notte ed il giorno, il bene e il male, sono e fanno parte della mia retorica affascinata dalla storia, della letteratura greco latina e della cultura orientale ma anche dall’evoluzione della specie raccontata come un flusso energetico dove niente accade per niente. Insieme ma allo stesso tempo soli, felici ma tristi, la corsa frenetica contro il tempo, in una visione di un cantautore futuristico che punta a farci riflettere ma allo stesso tempo a farci vivere gioie e godere di quei momenti che ci emozionano.

A prescindere dal background calabro-pugliese che ti contraddistingue, perché la tua musica può essere definita “eclettica e contaminata”?

Il mio producer è Manish31 che risiede e lavora nel mondo musicale a Manchester e proprio da quella scena musicale così contaminata nasce la nostra ricerca nei suoni, la cura nei dettagli che caratterizzano il sound e che ci trasportano in pieno nel mio universo musicale. Proprio il Mondo è la mia musa d’ispirazione più importante. L’amore per la natura e per gli esseri viventi prende forma in una prospettiva controcorrente e contaminata da un eclettismo che si rispecchia nello stile di vita quotidiano.

Nel tuo ultimo singolo “Immaginavo te” si pone l’accento sulla pericolosità dell’Amore. Dalle cicatrici si riesce ad individuare una speranza di ricostruzione personale?

Nascondiamo cicatrici spesso in modo aggressivo con la paura di farci vedere deboli quando dovremmo invece combattere per mostrarle a tutti, nella pura semplicità e unicità dell’essere, insomma penso che questa sia l’unica strada giusta per rivedere l’arcobaleno assaporando al meglio colori odori e sapori immaginando te..!

Programmi futuri?

I programmi futuri prevedono la pubblicazione di un album e la mia partecipazione a live e festival…. E tanta tanta musica. Grazie mille ancora un abbraccio dal vostro NâMe..!


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.