Il giovane Alvino*

Sono nato questa mattina, mi hanno chiamato Alvino .
Mi piace, è un bel nome.
Ho sentito il mio papà dire che, per festeggiare alla grande la notizia della mia nascita, questa sera paga lui da bere, ai suoi amici.

Grande notizia – grande bevuta.

Crescendo, mi sto accorgendo che gli adulti sono soliti associare ogni momento conviviale, gli incontri tra amici, le feste e le celebrazioni, ogni ricorrenza insomma… con bevute alcoliche: il brindisi con lo spumante, il vino, la birra.
Compleanni, matrimoni, feste di capodanno, l’alcol c’è sempre.
Ci si trova con amici, si stappa la bottiglia.
Si va in un locale, si ordina da bere.
E mica acqua.

Festa – amici – divertimento – alcol.

Sono sempre io, Alvino, sono cresciuto, vado già alle elementari.
Questo pomeriggio ho guardato con il mio papà il Giro d’Italia, a lui piace tanto vedere le corse in bicicletta.
Alla fine il vincitore, per festeggiare, ha stappato felice una bottiglia di spumante.

Sport – vincitore – festa – alcol.

Oggi la maestra ci ha portato in campagna a vedere la vendemmia: è stato bellissimo.
Ci ha parlato del vino, della nostra terra, della nostra cultura e tradizione.
Tornato a casa, c’era la mamma che stava guardando la televisione: un signore spiegava quale vino si deve abbinare ai cibi che mangiamo.

Cultura – tradizione – mangiare bene – alcol.

Un giorno anch’io diventerò grande, e potrò bere per fare festa, con gli amici, come fanno i grandi.

Oggi ho compiuto undici anni, papà mi ha spiegato che ormai sono abbastanza grande, e mi fatto assaggiare lo spumante per la mia festa di compleanno.
E’ il mio papà, mi vuole tanto bene, certo è una cosa buona.

Diventare grandi – fare festa – alcol.

Ho tredici anni, sono già un ragazzo.
Questa sera la mamma è il papà, sempre sensibili ed attenti ai problemi della gente, sono usciti: sono relatori in una conferenza, sul tema “Alcol e giovani”.
Sul volantino c’è scritto: “si discuterà di questa vera e propria emergenza, il bere giovanile, un fenomeno sempre più preoccupante. L’Italia è il paese europeo in cui sono più precoci i consumi alcolici, si comincia addirittura a undici anni. Ne parleranno insegnanti, membri dell’associazione dei genitori, rappresentanti del mondo sportivo, per cercare di capire che cosa spinga i nostri figli sempre più verso l’alcol.
Al termine verrà offerto ai presenti un piccolo rinfresco, con degustazione di vini locali.”
Ma guarda, c’è scritto che, tra gli insegnanti, parlerà anche la mia maestra di quando andavo alle elementari.

Intanto io finalmente mi posso incontrare con i miei amici, per la prima volta senza la mamma e il papà.
Facciamo una bella festa, ci divertiamo.
Stiamo diventando grandi.
Organizziamo il nostro stare insieme, i nostri momenti conviviali.
Prendiamo qualcosa da bere insieme.

Vi devo salutare, i miei amici stanno arrivando, sento suonare il campanello. Ciao.

Firmato
Dall’Acqua Alvino

* Tratto da Il misterioso fenomeno del bere giovanile in Vino e bufale, di Enrico Baraldi e Alessandro Sbarbada, Edizioni Stampa Alternativa, Roma 2010.


1 COMMENTO

  1. Vi ringrazio per la divulgazione. Per la precisione, il racconto è tratto dal libro “Vino e bufale” di Enrico Baraldi e Alessandro Sbarbada – Edizioni Stampa Alternativa – dove è pubblicato a titolo “Il misterioso fenomeno del bere giovanile”.
    Alessandro Sbarbada

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