I nostri auguri natalizi con le parole di Matta El Meskin
Cari lettori di Odysseo,
mentre il mio sguardo cadeva sulla piccola natività multicolore che in questi giorni di Natale fa bella presenza nella mia camera, non ho potuto fare a meno di rileggere le profonde parole di Matta El Meskin, figura di spicco della chiesa copta ortodossa contemporanea e padre spirituale del Monastero di san Macario in Egitto. Insieme a lui, porgo a tutti voi il mio auguri natalizio, con la speranza e il sogno che sia natale tutti i giorni:
«Questo è il primo e più grande messaggio del cristianesimo: morire per il mondo senza discriminazione alcuna tra gli uomini. Un messaggio, questo, che è rimasto congelato, sepolto, imprigionato in recinti di ferro fatto di egoismo, settarismo, razzismo e fanatismo. Fino ad oggi abbiamo festeggiato il natale del Cristo della famiglia, il Cristo della dottrina racchiusa in se stessa, il Cristo dei virtuosi e dei pii, il Cristo di chi ha la pelle bianca. Non è forse giunto il momento di festeggiare in natale del Cristo del mondo intero? Il Cristo di ogni popolo in terra e in cielo, di ogni nazione, lingua, colore della pelle? Il Cristo di tutti coloro che si appellano a Dio anche senza conoscerlo? Il Cristo dei poveri della terra che non sanno cosa è bene e cosa è male per loro? Il Cristo delle pecore smarrite, dei pubblicani, delle prostitute e di tutti coloro che giacciono nelle tenebre e nell’ombra della morte, che attendo il sorgere della luce della salvezza? Ecco il vero Cristo che è nato a Betlemme ed è stato crocifisso sul Golgota: il Cristo del mondo intero»