»Per tutte le violenze consumate su di lei,
per le umiliazioni che ha subito,
per quel suo corpo che avete sfruttato
per l’intelligenza che avete calpestato
per l’ignoranza in cui l’avete tenuta
per quella bocca che le avete tappato
per la libertà che le avete negato
per le ali che le avete tarpato
per tutto questo
in piedi, Signori, in piedi davanti a una Donna»
(Testo attribuito a William Shakespeare, dallo spettacolo teatrale Chisciotte di W.J. Bertozzo)
È datata 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la manifestazione silenziosa del Liceo “Bianchi Dottula” di Bari che segue, tristemente ma con lucida e necessaria consapevolezza, l’ennesima morte per femminicidio in Italia, quella di Giulia Cecchettin.
L’impegno della dirigente scolastica, di alcuni docenti fortemente motivati nel lasciare un segno e la volontà degli studenti che hanno scelto di esserci al termine di un’assemblea d’Istituto, fuori orario scolastico, hanno reso possibile il “Silenzio Assordante”, come definito dagli stessi protagonisti dell’evento, tutti parte di un Istituto Scolastico la cui frequenza, prevalentemente femminile, è frutto di processi decisionali dettati proprio dall’esistenza di stereotipi e pregiudizi rispetto alle branche professionali cui gli indirizzi del Liceo tendono, come non ha mancato di sottolineare la voce dell’insegnante che ha guidato l’evento.
Dunque, le numerosissime ragazze ed i meno numerosi ragazzi dell’Istituto, alle ore 11:00, noncuranti delle condizioni meteo avverse, affiancati da docenti, personale Ata e collaboratori scolastici hanno voluto ad ogni costo lanciare un messaggio forte in qualità di Comunità Educante in un quartiere cittadino che ha necessita di “presenze significative” e sono scesi in strada per riempire l’atmosfera con un impegno ben più grande di quello che serve per fare fracasso.
Hanno sapientemente dedicato il loro lodevole intento di grande gruppo al rispetto del “silenzio che non è assenso”, silenzio che spinge alla riflessione più profonda, predispone all’ascolto dell’altro, è l’antitesi del caos e, in questa circostanza, ha saputo rompere il muro dell’indifferenza.
Un silenzio rosso e coeso, quello dei ragazzi del Liceo Bianchi Dottula, paradossalmente seguito dalle note di “Fai Rumore”, a sottolineare che nessuna parola non detta corrisponde a sottrazione, dacché, parafrasando D’Avenia, solo l’inferno è pura sottrazione, è togliere tutta la vita e tutto l’amore da dentro le cose.
Ed è stato esattamente l’opposto quello che hanno voluto testimoniare questi ragazzi: l’educazione al NO, al riconoscimento del NO, attraverso espresse ed inespresse parole che intendono costruire ponti e non innalzare muri. Parole coraggiose contro l’idea che il sostantivo vittima debba essere così crudelmente femminile.
Nei maschi presenti, nei rossetti rosso fuoco delle femmine, nelle loro parole ed in quelle di chi ha scelto di guidarli in questo piccolo ed immenso gesto, nelle lacrime commosse di chiusura della rappresentante degli studenti, lo scorso 25 novembre, al Liceo “Bianchi Dottula” si è concretizzato il gesto di cura, incontro, alleanza e consenso che, a pensarci bene, è CON-SENSO.
Ecco quello che il 25 novembre 2023 è stato offerto da questi ragazzi alle loro strade ed alle loro stesse coscienze, attraverso i loro stessi occhi e la loro stessa pelle: IL SENSO, contro ogni violenza, contro ogni ingiustizia, contro ogni costrizione, repressione e sopraffazione.