Anoressia, binge eating, bulimia e obesità non sono le uniche controindicazioni legate al cibo

Secondo i dati forniti dal Ministero della Salute i disturbi della condotta alimentare (DCA) colpiscono, nel nostro Paese, più di due milioni di persone, nella maggior parte dei casi, donne, affette anche da scompensi di personalità causati propri dalla cattiva modalità di nutrizione.

Costituendo la prima causa patologica di morte nei giovani compresi fra i 12 e i 25 anni, il fenomeno vede, ultimamente, coinvolta anche un’importante fetta di pazienti maschili, la cui percentuale si aggira attorno al 7-10%.

Anoressia, binge eating, bulimia e obesità non sono le uniche controindicazioni legate al cibo. Come rileva, infatti, il responsabile sanitario della comunità riabilitativa d.c.a di Asso (Co), Gabriele Stampa: “Negli ultimi anni sono state individuate a livello diagnostico altre tipologie di disturbi, in forma minore, che hanno aumentato notevolmente il numero delle persone che soffrono di queste patologie.

La nostra società si ritrova in grande difficoltà nel favorire la soggettività degli individui, a causa di una massificazione e di una costruzione di identità che passa attraverso le logiche di dipendenza come ad esempio il web, la struttura più potente attraverso cui le persone costruiscono chi sono”.

Il trattamento accurato di questi disturbi prevede un’assistenza medica e psicologica di primo livello. Un invito a monitorare, nella migliore maniera possibile, rischi e benefici di qualsiasi regime alimentare, provando a vivere con mens sana in corpore sano!