La lontananza dei giorni migliori

“I migliori giorni” è un film che si dipana lungo quattro episodi, quattro date (24 dicembre, 31 dicembre, 14 febbraio e 8 marzo), quattro eventi che caratterizzano la vita di tutti noi, ancorati alla partecipazione sociale a ricorrenze che ci riguardano da vicino, determinando il corso delle nostre azioni e, a volte, stabilendone criteri relazionali che finiscono per tangere anche l’espiazione religiosa a cui aneliamo.

Nata da un’idea di Edoardo Leo e Massimiliano Bruno (che si dividono la regia con due capitoli a testa), la pellicola si presenta con un cast d’eccezione che comprende Anna Foglietta, Claudia Gerini, Max Tortora, Paolo Calabresi, Greta Scarano, Valentina Lodovini, Luca Argentero, Stefano Fresi e gli stessi Leo e Bruno.

Pur ambizioso nelle intenzioni, il lavoro di Leo e Bruno appare stantìo e piatto, plots che sviscerano argomenti triti e ritriti, battaglie ideologiche ispirate a covid e no vax, testimonianze di identità sessuali accennate e mai consumate, greenwashing ed immigrazione utilizzati come manifesto elettorale, annose questioni di cui il pubblico fruisce a malapena, appassionandosi inizialmente e restando, invece, basito per epiloghi inconcludenti ed effimeri, lasciando poco spazio all’interpretazione e tanto tempo per una vana riflessione.

Traslando il titolo, potremmo tranquillamente affermare che  “I migliori giorni” del cinema li vivremo quando le produzioni nostrane abbandoneranno i facili incassi da botteghino per abbracciare tematiche realisticamente profonde ed intensamente leggere.

 


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.