Dai sogni di carata alla fiction

1/4

Fiori sopra l’inferno: fiction e libro

Un compromesso che riesce a sfiorarti con quel tocco di cui solo la Tuti ne è capace. Gli attori hanno, con immensa bravura, rappresentato la nostra amata Teresa e la sua squadra.

Le inquadrature, poi, di luoghi immensi, puri, sorprendenti, davvero interessanti. Tutto molto bello, le puntate mi hanno tenuta incollata alla tv con palpitazione e curiosità di ritrovare la trama conosciuta e vissuta pagina dopo pagina con un misto di trepidazione, tensione, tristezza e tenerezza.

Il libro, non si può non leggerlo. La poesia profusa nella trama e nelle descrizioni del Piccolo Borgo di Travenì, un paesino sito nel cuore delle Alpi immerso tra le montagne e il silenzio, da parte della Tuti è magia, è un incantesimo che ti avvicina piano piano a tutti i personaggi anche se è solo attraverso gli occhi di Teresa che impariamo ad allenare l’empatia tanto da provare, nonostante tutto, una sincera tenerezza per Andreas e per quei bimbi a cui è stato rubato il diritto alla vita.

Un racconto pregno di umane fragilità, follie, di egoismi ma anche di riscatto della stessa umanità grazie ad empatia, tenerezza, sensibilità, cuore altruistico.

La straordinaria bellezza della natura riflette quella umana altrettanto straordinaria.

Un racconto che marchia il cuore.

 

2/4

Ninfa dormiente

In questo romanzo incontriamo l’indomita e ineguagliabile Teresa Battaglia, commissario di polizia specializzato in profiling, alle prese con un “cold case” ovvero un enigma da svelare che viene da molto lontano, da un passato sconosciuto o dimenticato. In questo turbinio di immagini raccapriccianti, di storie intrecciate a racconti surreali, di emozioni forti e al cardiopalma si mescolano le nascoste paure della Battaglia nel dover affrontare un’indagine complicata tenendo a bada la malattia che, poco a poco, la sta consumando da dentro e che rischia di farle perdere in un battito d’ali qualunque ricordo o aderenza alla realtà.

Empatizziamo da subito con lei in quanto professionista doc e donna eccezionale che ha saputo sfruttare i passati dolori per rendere il suo lavoro unico anche grazie alla sua bravura nel leggere l’animo umano. Ci inteneriamo nel vedere la sua materna sollecitudine nei riguardi dell’ispettore Marini che verrà aiutato a prendere in mano la propria vita personale e darle una nuova chance di felicità.

Questo gioco di sguardi attenti, professionalmente indagatori e umanamente protesi agli eventi faranno venir fuori una storia affascinante quanto torbida, in cui qualsiasi cosa sembra farsi simbolo di altro come alcuni rituali ancestrali che si ricollegano ai culti del femminino sacro, di Iside e di altre tradizioni perse nella notte dei tempi, tutto questo nascosto dietro una tela dipinta con sangue umano.

La penna straordinaria della Tuti tiene incollati alle pagine e così la lettura vola veloce e fluida. Le immagini evocate dalle sue parole sono sempre estremamente poetiche, pennellate di delicati accostamenti nel “fotografare” i luoghi, gli oggetti, le persone, gli animi umani.

 

3/4

Luce della notte

Manca poco al Natale e il commissario Teresa Battaglia si ritrova a cercare di chiarire se trattasi di un caso su cui lavorare oppure un semplice ed innocuo “allarme”. A darlo è una bimba che soffre di una grave malattia genetica rara; il suo mondo fatato nel buio illuminato dalle stelle si è tinto dei colori della paura, dell’ansia per qualcosa che pensa sia accaduto per davvero ai danni di un bimbo. Teresa è protesa con tutte le corde del suo cuore a far risuonare il suo brillante istinto. Dei ritrovamenti nel bosco lungo la rotta dei Balcani occidentali, luogo di migrazioni che vedono alte percentuali di minori non accompagnati spesso scomparsi benché presi in carico da autorità competenti. Dal sogno di una bimba ad una realtà sconvolgente il passo è breve per un commissario deciso a fare chiarezza. La sua indole indomita la spinge ad andare avanti ad oltranza anche a costo di crearsi delle inimicizie tra colleghi. Così, piano piano, riesce ad aprire il vaso di Pandora ridando dignità e sollievo ad una donna e madre distrutta.

Il tutto magistralmente raccontato con delicatezza e tanta poesia, tratti distintivi della scrittura unica della Tuti capace di arrivare al cuore di chiunque facendolo tremolare di emozioni vere e profonde.

 

4/4

Figlia della cenere

In questo ultimo capitolo troviamo una trama complessa, un mescolarsi continuo tra passato e presente del commissario alla storia antica, dei primi anni del cristianesimo. Pagina dopo pagina ci verranno svelati alcuni momenti bui del passato di Teresa che la vede vittima ma al tempo stesso eroina vincitrice contro ogni barbarie perpetrata su di lei; la scopriremo condividere momenti del passato che inevitabilmente si intrecciano con quelli del serial killer Giacomo Mainardi che senza preavviso si riaffaccia nella sua vita e la vede nuovamente alle prese con un caso da risolvere, il più difficile perché lei sarà parte integrante dell’intera faccenda. Un caso che dovrà affrontare proprio quando le prime avvisaglie dell’alzeihmer si manifestano con più frequenza.

Troveremo una Teresa fragile per via della malattia e di un passato che l’ha segnata profondamente ma allo stesso tempo forte perché come una fenice ha saputo rinascere dalle sue ceneri grazie anche all’amore di ciascun membro della sua squadra, la sua famiglia d’adozione.

Il finale fumoso ci fa ben sperare in un’ulteriore capitolo dell’amata profiler.

Un racconto che ci fa sentire ancora più vicino a Teresa che diventa per noi non solo un personaggio a cui affezionarsi, ma che senza accorgercene finiamo con il considerare una persona di famiglia.


FontePhotocredits: Monica Fornelli
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Mi chiamo Monica Fornelli e scrivo sin da piccolina. Sono una docente di francese appassionata di somatopsichica; lo stare bene per me è essenziale per cui da sempre scrivo per “ricrearmi” un mondo ideale in cui tuffarmi e potermi riequilibrare abbracciando me stessa e al contempo abbracciare virtualmente chi vorrà leggermi. Ho partecipato a vari concorsi nazionali e internazionali tra cui “Il Papavero d’Oro“, “Levante” indetto dalla rivista Radar Sei, “On the air”, “Nino Palumbo”, ottenendo vari riconoscimenti e menzioni in giornali locali come “la Gazzetta del Mezzogiorno“ e “Meridiano Sud”. Alcune mie poesie sono presenti in antologie quali “Fiori Amori” e “Le stagioni” ed. Barbieri; “Parole senza peso” ed. Writers, “Nitriti al vento“ ed. La Conca, “Il Federiciano” ed. Aletti. Nel 2011 è uscita la mia prima raccolta dal titolo “I colori della vita” (ed. Albatros) presentata anche alla fiera del libro di Torino.

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