Puglia da viaggiare

La chiamano in mille modi: il tacco dello stivale, la terra delle cattedrali, dei castelli e dei trulli, il ponte per l’Oriente. Apulia, la “sitibonda Apulia”, vanta in realtà oltre 800 km di litorale, con acque cristalline che nulla hanno di invidiare al mar dei Caraibi, e un’ampia scelta tra magnifiche coste rocciose e chilometriche spiagge di sabbia finissima.

Il turismo in Puglia è esploso da anni: chi la scopre, ci ritorna, anche perché è davvero impossibile visitarla in un’unica volta, così come è arduo scegliere la top ten delle mete imperdibili.

Dovendo scegliere, ecco i nostri “magnifici dieci” in Puglia, tra arte, storia e natura.

#1 Castel del Monte ad Andria.

È unico al mondo: con la sua doppia corona ottagonale, la prima delle mura esterne, la seconda nel cortile interno, e otto torri, a loro volta ottagonali, che si ergono ad ogni angolo del perimetro, forma una gigantesca corona imperiale, quella di Federico II, visibile, nei giorni in cui l’aria è tersa, dal Gargano fino a Bari.

La sua pianta e la ragione per cui il “puer Apuliae” ne volle la costruzione continuano ad arrovellare le menti di storici e architetti, ma anche di amanti di riti esoterici.

Forse fu castello di caccia, forse di difesa, forse né l’uno né l’altro, ma non c’è dubbio che è un chiaro segno di potere, un potere che si presentava, nel medesimo tempo, come forte e illuminato.

Ai più piace pensare che Castel del monte sia un tempio laico della tolleranza, un luogo ideale di incontro tra culture e religioni, pensato dall’unico sovrano che guidò una crociata e liberò Gerusalemme, ma senza spargere una goccia di sangue, salvo essere scomunicato dal Papa.. Lo stesso sovrano che amò il sapere, le donne (ebbe 4 mogli), la caccia, i suoi sudditi, il suo impero.

Castel del Monte, in fondo, è lo scrigno della poliedrica personalità di Federico, “stupor Mundi”. Edificato a metà del 13°, presenta chiare linee gotiche. A riprova della sua esclusività, il suo sito è tra quelli inscritti nel patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO. Impossibile che non l’abbiate visto: potete osservarlo, ogni volta che fate la spesa, riprodotto sulla moneta da un centesimo.


FontePhotocredits: Paolo Farina
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La mia fortuna? Il dono di tanto amore che, senza meriti, ricevo e, in minima parte, provo a restituire. Conscio del limite, certo della mia ignoranza, non sono mai in pace. Vivo tormentato da desideri, sempre e comunque: di imparare, di vedere, di sentire; di viaggiare, di leggere, di esperire. Di gustare. Di stringere. Di abbracciare. Un po’ come Odysseo, più invecchio e più ho sete e fame insaziabili, che mi spingono a correre, consapevole che c’è troppo da scoprire e troppo poco tempo per farlo. Il Tutto mi asseta. Amo la terra di Nessuno: quella che pochi frequentano, quella esplorata dall’eroe di Omero, ma anche di Dante e di Saba. Essere il Direttore di "Odysseo"? Un onore che nemmeno in sogno avrei osato immaginare...

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