
9 film appena usciti visti e raccontati per voi (senza svelare troppo della trama)
A una settimana dalla fine della Festa del Cinema, mi ritrovo a scrivere con calma a quanti vogliano leggerne dei film che ho visto in quest’undicesima edizione.
Tra code infinite che hanno visto nascere sane amicizie, e corse per cercare la sala meno piena e lo spettacolo più interessante, sono riuscita a vedere ben nove film, di cui parlerò in breve in questo articolo.
Sole cuore amore (Daniele Vicari, Italia)
Eli (Isabella Ragonese) lavora in un bar sulla Tuscolana. Per arrivarci in tempo da Nettuno, dove vive con il marito e i quattro figli, si sveglia alle 4:30 e passa la vita sui mezzi. Vale (Eva Grieco), ballerina e performer, è una che combatte: contro la madre borghese, l’uomo violento di una sua amica, le difficoltà di Eli, visto che le due sono amiche “di sangue”.
Il primo film visto a Roma è un film italiano, da apprezzare per la voglia del regista di raccontare un’Italia credibile. Ma Isabella Ragonese, di solito raggiante, è spenta, e il film, che vorrebbe prendere le mosse dal Neorealismo, a mio parere risulta parecchio triste, lento e fine a sé stesso.
Louise en hiver (Jean-François Laguionie, Francia)
Dolcissimo film animato francese, Louise en hiver è la storia di una vecchietta che alla fine della stagione perde l’ultimo treno per tornare in città ed è costretta a restare nella località balneare di Biligen fino all’estate successiva. Moderna e impacciata Robinson Crusoe con cane a seguito, Louise avrà il tempo di riflettere in solitudine sulla sua vita. Adatto a grandi e piccini.
Uscita: 22 dicembre 2016
The Birth of a Nation (Nate Parker, USA)
Nat Turner è uno schiavo afroamericano che guidò una delle prime rivolte degli schiavi in Virginia. Di lui è stata cancellata la memoria e questo film si assume l’incarico di celebrarla.
Il film che potrebbe vincere più premi quest’anno non ha – stranamente – ancora una data italiana. A metà strada tra 12 anni schiavo e Django, non è innovativo, non è male, ma non è neanche un capolavoro. Ha però un grande punto di forza: il senso di colpa degli americani bianchi si lascia sruffianare dai film a tema schiavismo. Aspetteremo la stagione dei premi per verificarlo.
Land of the little people (Yaniv Berman, Israele)
Quattro ragazzini, due soldati disertori e un territorio di cui rivendicare la proprietà: per i primi un luogo di gioco; per i secondi, un posto dove nascondersi. Quando la vera e propria guerra per riprendersi la vecchia base militare ha inizio, niente ci viene risparmiato. E con somma sorpresa, sono i bambini gli esseri più violenti del film.
Land of the little people è un film inquietante, che racconta la violenza in un posto in cui si cresce e si vive con la violenza, Israele. Mi ha turbato moltissimo, ma non riesco a smettere di parlarne: credo quindi che abbia colpito nel segno.
2night (Ivan Silvestrini, Italia)
Un ragazzo e una ragazza si incontrano in un locale di Roma in zona Garbatella: per “consumare” dovranno arrivare in macchina fino a casa di lei, al Pigneto, dove trovare parcheggio è un’impresa. Nel tragitto si raccontano, o perlomeno dovrebbero.
L’idea di partenza poteva essere buona, anche se molto, molto poco originale: provate a vedere i video The Game e Long Branch su Youtube. Uno comico, l’altro romantico, iniziano allo stesso modo ma riescono a sviluppare in molti meno minuti una storia più complessa e particolare di quella del film. Povera la storia, povera la caratterizzazione dei personaggi. Aggiungeteci che lo faranno uscire a San Valentino e nella locandina le teste dei due protagonisti sono posizionate in maniera tale da formare un cuore. Per me è no.
Uscita: 14 febbraio 2017
Genius (Michael Grandage, USA)
Mark Perkins (Colin Firth) è il famosissimo editor che ha scoperto Fitzgerald e Hemingway, Thomas Wolfe (Jude Law) è uno scrittore sopra le righe che gli presenta un manoscritto smisurato. Questo film racconta del loro incontro e del loro lavorare insieme, amicizia intensa e scontro allo stesso tempo.
Il film che ho preferito di questa Festa, che mi è piaciuto fino alle lacrime, dalla recitazione e dalla scrittura perfette. Un classico hollywoodiano senza fronzoli e senza particolare estro, ma funzionante. Un grande racconto sulla scrittura, come non è mai stata raccontata prima: chi ha mai portato al cinema il punto di vista di un editor? Correte a vederlo, soprattutto se amate la scrittura come la sottoscritta.
Uscita: 9 novembre 2016
La tartaruga rossa (Michaël Dudok de Wit, Francia/Belgio)
Su un’isola deserta, un naufrago incontra un’enorme tartaruga rossa. Nel frattempo: il mare, la natura, la vita.
Seconda dolcezza animata vista durante questa Festa, La tartaruga rossa sprigiona semplicità e simbolismo attraverso la forza dei disegni e dei colori e la mancanza dei dialoghi. D’altronde, co-prodotto dal grandioso Studio Ghibli, non poteva che essere un film speciale. Non posso dire di più perché rivelerei troppo, quindi ne consiglio semplicemente la visione se queste poche righe vi sono parse interessanti.
Lion – La strada verso casa (Garth Davis, USA/Australia/Gran Bretagna)
Saroo, bambino indiano di cinque anni, una notte segue il fratello più grande che deve andare a lavorare lontano da casa. Si addormenta su una panchina, perde il fratello, lo cerca su un treno fermo. Che però riparte. Arrivato a Calcutta, sperduto, finisce in un orfanotrofio e viene presto affidato a una famiglia australiana. Da grande, cercherà di recuperare le origini perdute.
Altro film da papabili premi e tratto da una storia vera, Lion è godibile, ben scritto, commovente. Anche se non particolarmente originale: il paese, l’India, e il protagonista, Dev Patel, ricordano molto il precedente The Millionaire. Patel, però, è davvero da Oscar.
Uscita: 22 dicembre 2016
Captain Fantastic (Matt Ross, USA)
In collaborazione con la sempre interessantissima sezione Alice nella Città, ecco il film vincitore del Premio del Pubblico BNL dell’undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma.
Viggo Mortensen è un padre singolare che vive nella foresta con i suoi sei figli. Lontano dalla civiltà, cerca di renderli adulti fuori dal comune. Ma, costretti da una tragedia a confrontarsi con il mondo reale, il padre e i ragazzi dovranno rivedere le loro priorità.
Film speciale, particolare, finalmente nuovo, mi ha conquistata come ha conquistato il pubblico di ogni età della Festa. Fuori dagli schemi che conosciamo, i personaggi e le atmosfere raccontati in questo film sono una ventata d’aria fresca in un cinema molto spesso uguale a sé stesso, specie quello hollywoodiano.
Uscita: 15 dicembre 2016
Spero di aver stimolato la curiosità degli appassionati di cinema nascosti tra voi, detto questo: buona visione!