MATTEO SALVINI

Salvini ha commesso un reato a fini politici, per sua brama di potere. Non mi meraviglia. E i grillini che hanno da dire, oltre il flebile balbettio di Fico?

Caro Direttore,
i fatti della nave Diciotti sono noti e non serve ricapitolarli. La magistratura che indaga il ministro Salvini fa semplicemente il suo dovere, un atto dovuto. Che poi il ministro da osteria ne tragga linfa per la sua campagna elettorale, la cosa non sorprende. Quando la politica, in nome del consenso, attacca le istituzioni e cerca di sventrarle, quella politica ripercorre passo passo le orme del fascismo. Ecco, l’ho scritto un sacco di volte, ma adesso è il ministro stesso a dichiararlo nei fatti, senza vergogna. Lui è fascista.

Non ci sarebbe molto altro da aggiungere, ci sarebbe solo da prepararsi a una resistenza democratica e umana, sì, umana! Perché l’idea che Salvini ha della politica è che la ricerca del consenso non possa avere limiti, né di legge né di morale né di etica. Trattare gli immigrati come bestie è l’idea che Salvini ha del potere. Come i nazisti. La nave Diciotti è un pezzo di Dachau in un porto del nostro Paese. Un gruppo di uomini, donne e bambini, trattato come un pericoloso nemico della Patria. Una roba da ridere, se non celasse una verità terribile. Se invece che di esseri umani ci fossero stati maiali, forse gli animalisti si sarebbero mossi con più umanità di quella mostrata dai fans del Truce. Una storia che grida vendetta davanti a Dio. E per fortuna che si è mossa la Chiesa di Bergoglio che ha accolto la gran parte di quei disperati, quelli della “pacchia”. Un po’ di luce cristiana che rischiara un angolo della bestialità umana.

Ora la giustizia farà il suo dovere, perché neanche il ministro è legibus solutus. Ma è bene che gli italiani comincino a interrogarsi. Se la vita di quei disgraziati serviva a ricattare l’Europa, sappiano che non c’è trippa per gatti. L’Europa non si fa ricattare dai fascisti. Avere un rapporto paritario è un conto, cercare di piegare l’Europa a fini di lotta interna è un vicolo cieco. Se poi lo scopo è uscire dall’Europa, Salvini lo dica, e lo spieghi agli imprenditori italiani. Nessuno oltre le Alpi si strapperà i capelli, forse toccherà agli italiani farlo.

Salvini ha commesso un reato a fini politici, per sua brama di potere. Non mi meraviglia. E i grillini che hanno da dire, oltre il flebile balbettio di Fico? Capisco che Di Maio, l’utile idiota di Salvini, taccia. Se cade il baracchino gialloverde lui che mestiere farà? Ma il popolo grillino, quello che clicca su tutte le stronzate che Casaleggio propone, non ha da cliccare nulla su uomini e donne trattati come bestie? Gli si sono “intrecciati i diti” come a Fantozzi? O si sono scordati di quando invocavano la forca per gli avversari indagati? Per quando processavano Pizzarotti per il nulla?

Caro Direttore, spero che il nostro popolo si svegli in tempo. Perché se – Dio non voglia – non riusciamo a fermare la deriva fascista e razzista ormai chiara a tutti, i grillini saranno responsabili come Salvini. Lo saranno tutti, perché anche allora varrà l’”uno vale uno”.

A proposito di grillini, dove si nasconde il ministro della giustizia, Bonafede, mentre il suo collega Salvini svillaneggia i magistrati?


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Pugliese errante, un po’ come Ulisse, Antonio del Giudice è nato ad Andria nel 1949. Ha oltre quattro decenni di giornalismo alle spalle e ha trascorso la sua vita tra Bari, Roma, Milano, Palermo, Mantova e Pescara, dove abita. Cominciando come collaboratore del Corriere dello Sport, ha lavorato a La Gazzetta del Mezzogiorno, Paese sera, La Repubblica, L’Ora, L’Unità, La Gazzetta di Mantova, Il Centro d’Abruzzo, La Domenica d’Abruzzo, ricoprendo tutti i ruoli, da cronista a direttore. Collabora con Blizquotidiano.  Dopo un libro-intervista ad Alex Zanotelli (1987), nel 2009 aveva pubblicato La Pasqua bassa (Edizioni San Paolo), un romanzo che racconta la nostra terra e la vita grama dei contadini nel secondo dopoguerra. L'ultimo suo romanzo, Buonasera, dottor Nisticò (ed. Noubs, pag.136, euro 12,00) è in libreria dal novembre 2014. Nel 2015 ha pubblicato "La bambina russa ed altri racconti" (Solfanelli Tabula fati). Un libro di racconti in due parti. Sguardi di donna: sedici donne per sedici storie di vita. Povericristi: storie di strada raccolte negli angoli bui de nostri giorni. Nel 2017 ha pubblicato "Il cane straniero e altri racconti" (Tabula Dati).