È disponibile in libreria e negli store online L’Isuledda il nuovo romanzo della scrittrice teatina Antonella Ferrari, edito da Morellini editore.

Ciao, Antonella. Perché una scrittrice abruzzese sceglie di raccontare la Sardegna?

Più che scelta è stato l’istinto a portarmi a raccontare la Sardegna. Amo profondamente               quest’isola meravigliosa, mi sento a casa e ho voluto descrivere e diffondere la passione che    avvince tutti i turisti che come me ogni anno tornano a nuotare nello splendido mare circondato dalla natura primitiva, preservata con lungimiranza da questo popolo speciale.

Nel ponte temporale fra il 1768 ed il 2018, come cambia e cosa trasmette la città di San Teodoro al lettore?

Ho voluto mostrare al lettore la vita dura dei secoli passati, mi sono documentata su ogni dettaglio. Chi visita oggi la meravigliosa San Teodoro non immagina l’isolamento e l’esiguità di abitanti del paese. C’era solo la chiesetta centrale e poche famiglie che vivevano nei dintorni. Oggi il centro brulica di persone, bar, ristoranti e mercatini in una festa continua.

Giuseppe e Giulia da un lato, Laura e Vanni dall’altro. L’Amore è condizionato da contingenze storiche o conserva, eternamente, tratti anacronistici?

L’amore torna. Sotto mutate spoglie, dopo secoli, due cuori che si sono amati si riconoscono e ritrovano. Gli eventi storici non possono fermare due anime gemelle.

A chi dedichi il tuo romanzo?

Dedico L’Isuledda alle donne della mia vita, tutte in cielo ormai: Mamma, zia Gina e nonnina.

E a tutte le persone che la leggeranno sognando le acque azzurre della Sardegna.