Di tutto, di più, ma in meno tempo…

Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli allarmi per la scarsa conoscenza della Storia e della Geografia che affligge il popolo italiano in generale e i giovani in particolare.

Ovviamente questo problema chiama in causa in primis la scuola, ma il Ministero preposto finora non ha reagito efficacemente, anzi può essere considerato corresponsabile della situazione che si è venuta a creare, visto che ha ridotto le ore di Storia e Geografia nel biennio delle scuole superiori, che è, ricordiamolo, obbligatorio e quindi efficace per tutti gli studenti.

Nel 2010 il ministro Gelmini, in ossequio alla politica di tagli alla scuola pubblica perseguita dai Governi di ispirazione berlusconiana, ridusse le ore di lezione delle classi del biennio superiore da 30/32 a 27. Ancora oggi, in terza media l’orario settimanale è di 30 ore e nel biennio superiore si scende a 27: un caso forse unico al mondo.

Prima della Riforma Gelmini nel biennio c’erano due ore di Storia e due di Geografia: bisognava toglierne una. Certo, si potevano lasciare due ore di Storia e una di Geografia, oppure due di Geografia e una di Storia. Invece no, nacque una nuova materia: Geostoria. Qui bisogna fare i complimenti agli ispiratori del provvedimento, perché riuscirono a trasformare un’operazione di bassa macelleria in un’esibizione di creatività didattica. Invece di insistere nello studio paziente della Storia e della Geografia, gli insegnanti ora dovevano andare direttamente al livello massimo di complessità delle conoscenze coordinate dei fenomeni nel tempo e nello spazio, di come i fatti storici hanno modellato i quadri paesaggistici e viceversa; bisognava studiare i grandi fenomeni di interrelazione planetaria!

Un esempio: “Le rotte del commercio internazionale dopo la fine del colonialismo” e non importa se magari non sapremmo collocare sulla carta geografica Rotterdam o il Canale di Suez. Insomma, caro studente, devi capire tutto in una volta. Il Ministero ha deciso che devi svolgere un compito più complesso in meno tempo di prima!

È solo un esempio dell’arroganza di chi maneggia l’educazione dei bambini e degli adolescenti come se si trattasse di lanciare nuovi prodotti sul mercato. È anche un esempio della notevole capacità che i Ministeri dell’Istruzione (MIUR o MIM che siano) hanno mostrato nel manipolare i saperi e l’organizzazione del curriculum nascondendo la demolizione della scuola pubblica con operazioni di modernizzazione di facciata. C’è chi può fare a meno della scuola pubblica; c’è chi ha tratto e trae profitto dall’indebolimento della scuola pubblica. Per fronteggiare l’ignoranza dilagante e crescente è invece necessario non solo restituire l’ora (mal)tolta, ma rinnovare i programmi in modo da rendere più leggibile un mondo sempre più complesso e caotico. Chi non gode di privilegi deve difendere la scuola pubblica.


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Sono nato a Barletta nel 1956; ho insegnato Lettere per 23 anni e sono stato dirigente scolastico dal 2007 al 2023. Mi sono dedicato allo studio di vari aspetti della storia locale e sono membro della Società di storia patria per la Puglia; ho censito, trascritto e tradotto le epigrafi di Barletta. Per i tipi della Rotas ho pubblicato il romanzo-saggio “Ricognizioni al giro di boa”. Da molti anni mi interesso di religioni (specialmente il Buddhismo Mahayana) e di dialogo interreligioso. Ho avuto la fortuna di avere tre figli e ora di essere anche nonno! Da settembre 2023 sono in pensione: si dice tecnicamente "in quiescenza" ma è un po' difficile fermarsi. Gioco a tennis, mi piace molto viaggiare e credo molto nel lifelong learning. Sono stato cooptato in Odysseo da Paolo Farina :) e gli sono grato per avermi offerto uno spazio per parlare di scuola (e non solo) fuori dall’ambito formale/ istituzionale.

6 COMMENTI

  1. “Senza le basi, scordatevi le altezze” (cit. Anonimo)
    Sarebbe opportuno fornire agli studenti anche una maggiore conoscenza dell’area geografica di residenza.

  2. Credo che la scuola pubblica abbia cominciato a perdere in qualità da quando è stata introdotta la riforma per l’autonomia scolastica, che di autonomia poi ha ben poco. I vari Ministri dell’ Istruzione che si sono susseguiti hanno pensato di portare, ognuno con le proprie convinzioni e idee, novità e cambiamenti per migliorare il mondo della scuola pubblica. La verità è che la scuola ha dovuto faticosamente adeguarsi a tutte le novità introdotte che non hanno migliorato il mondo dell’istruzione. Chi quotidianamente lavora nella scuola può dare testimonianza di quanta burocrazia inutile sia stata introdotta a discapito della qualità dell’Istruzione.

  3. La storia e geografia mi hanno sempre affascinato, era un viaggio …fra i banchi che spezzava la monotonia! Alcuni insegnanti si spendevano a raccontare particolari storici e aneddoti vari. La mia opinione è che i nostri ragazzi abbiano bisogno di approfondire e riscoprire le nostre radici e quindi servirebbe un aumento delle ore di storia e geografia: in caso contrario, si resta come alien!

  4. Condivido pienamente il contenuto dell’articolo. A causa di un susseguirsi di riforme distruttive perpetuate dai vari governi sulla scuola, l’insegnamento della geografia è quasi scomparso generando un impoverimento delle conoscenze di questa materia tanto importante negli studenti. Occorrerebbe ,quindi,ripristinare le ore di insegnamento della geografia nelle scuole.

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