La generosità è una qualità meravigliosa, preziosa e rara. Una dote che si riceve con l’educazione o che si sviluppa con le esperienze vissute consapevolmente, che si nutre di sensibilità.
Essere generosi significa dare senza pretendere, donare incondizionatamente, accogliere chi ha bisogno, un gesto gratuito, disinteressato che aiuta il prossimo e nutre l’anima. Un pensiero, uno sguardo, un invito, una disponibilità che si fa con naturalezza, per il solo piacere di fare felice qualcuno o di essere di sostegno a qualcun altro, un’attenzione che genera libertà, non dipendenza…
Non è facile essere generosi, ci vuole sensibilità, umiltà, onestà. E spesso sono proprio le persone più semplici le più disponibili. Persone attente, consapevoli, fiere di quel poco che hanno e che nel dare trovano arricchimento, nutrimento, non perdita. Preziose indipendentemente dalla ricchezza, nobili nell’anima, libere da status sociali o dall’approvazione e dalla dipendenza degli altri.
Ho visto gente benestante e di potere incapace di donare uno sguardo, un sorriso, un gesto, persone troppo concentrate su se stesse. Ho assistito a scene imbarazzanti di capi infastiditi dalla semplicità dei collaboratori o divertiti dalla loro sottomissione. Persone non in grado di dare, preoccupate del proprio prestigio, del dominio, del controllo. E mi sono invece commossa nell’osservare la naturale gentilezza dello stagista che, dopo dieci ore di lavoro, insiste per offrire un thè. O nel constatare la gentilezza del portiere che aiuta l’anziana signora a portare la spesa in casa e poi ricevere l’attenzione della vicina che prepara la torta per i suoi nipotini ed anche per me. Gesti, doni fatti col cuore… che cambiano il colore della giornata.
Questo e tanto altro è la nobile arte della generosità, una forma di amore da coltivare, una dote preziosa che dona sorrisi e può illuminare tante piccole cose che a volte non vanno.