Un volto del cinema italiano con una vita fuori dagli schemi di un’epoca

Ripercorrere la brillante carriera e, con essa, la sua vita non è facile, quando si tratta di una signora dell’arte italiana del XX secolo, Franca Valeri.

Si tratta di una vita caratterizzata da molteplici successi, quella di Alda Franca Maria Norsa (è il suo vero nome, infatti, Franca Valeri è lo pseudonimo) nata a Milano alla fine del luglio del 1920.

Attrice, sceneggiatrice e drammaturga italiana, di teatro e di cinema, è stata anche un’appassionata di teatro musicale e si è anche dedicata alla regia operistica.

Franca era la seconda figlia di una colta famiglia borghese milanese; suo padre era ebreo e sua madre cattolica e loro la portarono a vivere tra il nord Italia e la Svizzera.

Nasce, sin dalla prima gioventù, la passione per il teatro di prosa, sicuramente anche grazie al clima da upper classche si respirava al liceo Parini di Milano. La sua famiglia, durante il periodo fascista, è stata succube delle leggi razziali (introdotte in Italia il 5 settembre 1938), con il padre ed il fratello rifugiatisi in Svizzera. Norsa riuscì ad evitare di essere deportata grazie ad un documento falso, secondo il quale era la figlia illegittima di Cecilia Pernetta di Pavia.

Successivamente, alla conclusione della seconda guerra mondiale, nel 1949 ci fu il debutto di Franca al teatro, precisamente nella compagnia del Teatro dei Gobbi, nella quale conobbe Vittorio Caprioli (suo futuro marito). In seguito, scelse, su suggerimento dell’amica Silvana Ottieri, lo pseudonimoche la rese celebre ‘’Franca Valeri’’. Negli anni ’50 avvenne l’esordio cinematografico, sotto la guida del grande Federico Fellini e di Alberto Lattuada, nella pellicola chiamata ‘’Luci del varietà’’.

Durante la sua carriera artistica, Franca ebbe la fortuna, ricambiata, di collaborare con due mostri sacri del cinema italiano, Alberto Sordi e Totò, in pellicole come ‘’Totò a colori’’, ‘’Il segno di Venere’’ e ‘’Il bigamo’’. Ha lavorato anche con veri e propri maestri della regia, come Mario Monicelli, Dino Risi, Steno e lo stesso Vittorio Caprioli.

Citando solo alcuni dei grandi successi ottenuti sul palcoscenico, rimembriamo la signorina snob tipicamente milanese, la Sora Cecioni e la manicure Cesira.

Dopo essersi sposata con Vittorio, nel 1960, Franca ottiene il divorzio nel 1974, senza aver concepito figli, e, successivamente, si lega al direttore d’orchestra Maurizio Rinaldi, fino alla morte del musicista, avvenuta nel 1995.

Nel 2017, forse per la prima volta, Franca volle mettere a nudo le sue grandi passioni amorose e i tradimenti subiti, ma sempre perdonati, in una lunga intervista pubblicata su Repubblica, ritornata in auge nei giorni seguenti la sua scomparsa. Tale tema è stato approfondito nella sua autobiografia, intitolata ‘’Bugiarda no, reticente’’, pubblicata nel 2012. Durante questi anni, Franca si è espressa, per la prima volta, in merito alla sua figlia adottiva, la cantante lirica Stefania Bonfadelli, di origini veronesi.

Nel 2014, sul palco del Festival di Sanremo è avvenuta una delle sue ultime esibizioni e Fabio Fazio e Luciana Littizzetto si commossero nel sentire l’attrice faticare molto a parlare, a causa della progressione della malattia che l’accompagnava già da qualche tempo.  Franca, proprio come suo padre, ha sofferto di un tremore essenziale, una malattia ereditaria che l’ha limitata parzialmente nei movimenti.

In occasione della 65esima edizione dei David di Donatello, a quasi cento anni, ha ricevuto il premio speciale alla carriera.

Lo scorso 9 agosto, purtroppo, Franca si è spenta, destando il dispiacere di un’intera popolazione, ormai affezionatasi alla sua persona e ai suoi capolavori, ma, grazie a ciò che ha realizzato in vita, il suo ricordo, anche per giovani come il sottoscritto, rimarrà certamente vivo nei cuori di tutti gli italiani, anche perché è stata una donna determinata, certamente una femminista ante litteram.


Fontehttps://it.wikipedia.org/wiki/Franca_Valeri#/media/File:Franca_Valeri_2011.jpg
Articolo precedenteFuori frequenza
Articolo successivoUn altro giorno è passato
Nato a Bari nel 2003, vive e frequenta il Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” a Bisceglie. Si definisce un amante delle materie scientifiche, pratica il calcio amatoriale e l’attività fisica e tifa per il Milan, per il quale nutre una autentica venerazione. Ama il mare e la campagna, il buon cibo e la vita all’aria aperta. Musicalmente preferisce ascoltare brani italiani, in special modo quelli di Ultimo e Tommaso Paradiso, ma ascolta anche brani stranieri, come quelli di Shawn Mendes e Bruno Mars. Non rinuncia mai ad una serata in compagnia di amici, specie se sono quelli con i quali è facile parlare di sport ma anche di altri piaceri come quelli de la bonne vie. Desidera viaggiare e visitare in particolare le città d’arte. Scrive per esternare le sue passioni.