Che siate maniaci del click o semplicemente appassionati di fotografia, non potete non visitare il Museo Fotografiska di Stoccolma, recentemente eletto come il miglior museo di fotografia al mondo dal sito www.skyscanner.com (http://www.skyscanner.it/notizie/i-migliori-musei-di-fotografia-del-mondo).

Certo, negli ultimi anni, vista la preponderanza della fotografia nella vita quotidiana e la sua capacità di comunicare in modo diretto ed efficace, si è assistito ad un proliferare di contenitori, più o meno istituzionali, in cui fotografi, più o meno affermati, potevano esporre i propri lavori, più o meno validi.

Lo stesso Fotografiska è di recente istituzione: nato nel vicinissimo 2010, nel quartiere bohemien di Södermalm, il museo è ospitato all’interno di un vecchio magazzino industriale affacciato sul freddo mare del Nord.

Sarà per la sua posizione e la vista mozzafiato sui fiordi, per il silenzio ovattato, per l’intimità che gli impeccabili allestimenti riescono a ricreare nei percorsi espositivi, ma la visita all’interno del Fotografiska è davvero un’esperienza senza precedenti.

Scordatevi fotografi sconosciuti, scordatevi di poter transitare davanti ad uno scatto senza esserne totalmente rapiti e scordatevi sbadigli e stiracchiamenti annessi.

Armatevi di stupore, curiosità e lentezza.

La visita sui tre piani espositivi va gustata, assaporata.

Le esposizioni variano durante l’anno ed è possibile mantenersi aggiornati grazie al validissimo sito internet (disponibile in svedese e in inglese al link www.fotografiska.eu ).

Dal 12 giugno, è possibile visitare la mostra di Sebastiao Salgado (in programma fino al 14 settembre), ma prima di lui hanno trovato spazio, tra le mura di questo tempio della fotografia, grandi nomi come David LaChapelle, Maria Friberg, Christer Strömholm, Robert F. Kennedy, Kenneth Gustavsson, Sally Mann, Véronique Ducharme, Julia Hetta, Helena Blomqvist, Steve Schapiro, Marcus Bleasdale.

Perché non approfittare dell’estate imminente per godere di una delle più belle viste di Stoccolma dal ristorante dell’ultimo piano del Fotografiska o assistere ad un concerto il giovedì sera?

Il Fotografiska è molto di più di un semplice museo, è un vero e proprio punto di riferimento non solo per gli amanti della fotografia svedesi ed esteri, ma per intere famiglie che spesso scelgono di trascorrere intere giornate al suo interno: laboratori per bambini, workshop di fotografia con i più importanti nomi internazionali e non da ultimo gli orari di apertura prolungati (durante la settimana dalle 9:00 alle 21:00 e da giovedì a domenica fino alle 23:00) e il costo contenuto del biglietto (intorno ai 15 euro) permettono di vivere questo spazio nei modi più vari.

Un’ultima dritta: il bookshop è un vero e proprio tesoro di souvenir originali e di oggetti di design con costi contenuti rispetto alla media di Stoccolma. Approfittatene!

Laura Tota

 

 


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Classe 1982, Laura ha vissuto tra Roma, Bruxelles e Palermo. Nel 2010 torna in Puglia per iniziare a lavorare nel mondo della comunicazione. La sua passione per la fotografia è strettamente legata alla sua voglia di viaggiare. Viaggiare, così come fotografare, vuol dire per lei guardare il mondo con occhi nuovi e portarlo a casa con se e compiere un’esperienza catartica. Quando tre anni fa con il suo primo stipendio si è regalata la sua prima macchina fotografica, ha capito che non si sarebbe trattato di un semplice acquisto, bensì di uno dei più bei doni che avrebbe potuto concedersi. La sua prima macchina fotografica è sempre lì, come un feticcio, anche se sono i suoi occhi e la sua sensibilità ad essere cambiati nel tempo. Nei suoi viaggi ama portare con se gli istanti, i volti, gli attimi, i profumi e le atmosfere che cerca di catturare attraverso i suoi scatti: foto personali, pregne di significati intimi e personali che spesso trasmettono sensazioni e stati d’animo affini anche in chi guarda le sue foto con occhi nuovi. Ama i colori caldi e le atmosfere rarefatte, ma non disdegna i bianchi e neri, soprattutto nella ritrattistica. Henry Bresson (per il passato) e le atmosfere calde di Jonas Peterson (per il presente) sono i suoi punti di riferimento, anche se deve percorrere ancora molti kilometri e cambiare molti occhi per poter realmente capire chi è e cosa vuole diventare domani.