La notizia è di quelle buone ed è confermata da una nota pubblicata lo scorso 19 febbraio sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico: niente più notaio per chi vuol aprire una startup.
Un passo avanti non da poco sulla via dello snellimento delle procedure burocratiche e ottime notizie per chi sta pensando di lanciare una startup. Infatti, ora potrà farlo ricorrendo, semplicemente, ad una firma digitale. Il che significa tempi ridotti e meno spese, un mix che sembra fatto apposta per venire incontro ai giovani imprenditori.
È quanto annunciato dalla ministra dello Sviluppo economico Federica Guidi, che ha firmato, come si legge nella nota del suo Dicastero, “il decreto che introduce la possibilità di costituire una startup innovativa, definita ai sensi dell’articolo 25 del decreto-legge 179/2012 e successive modificazioni, mediante un modello standard tipizzato con firma digitale, ferma restando la possibilità di costituire la società per atto pubblico”.
Dunque, il ruolo del notaio non viene meno, ma non sarà più obbligatorio farvi ricorso, perché lo si può sostituire con una firma digitale che autocertifichi la propria startup.
Non è tutto. Nella medesima nota si legge: “Con successivo decreto direttoriale sarà approvato il modello informatico e la modulistica per la trasmissione e iscrizione al Registro delle imprese, direttamente compilabile online”. Conseguentemente: “Gli atti potranno essere redatti direttamente dai soci della startup oppure avvalendosi dell’Ufficio del Registro delle imprese che autenticherà le sottoscrizioni e procederà in tempo reale all’iscrizione, permettendo la nascita della società contestualmente all’apposizione dell’ultima firma”.
“In tempo reale”: le ultime parole che verrebbe in mente di leggere in una nota ministeriale. Eppure, sono state scritte davvero! Insomma, un passo alla volta, l’era digitale sembra raggiungere anche il pachiderma della burocrazia: speriamo che sia la volta buona per una sua corposa cura dimagrante. Buona startup a tutti!
