Filomondo: per chi ama un mondo equo e solidale

Quanto costa la giustizia?

Quanti di voi conoscono già la Bottega Filomondo e il Commercio Equo e Solidale? Una realtà affascinante e per certi versi incompresa. Vi chiederete soprattutto il perché del secondo aggettivo. Proviamo ad analizzare meglio la situazione.

Partiamo dal presupposto che ci troviamo in un mondo in cui siamo bombardati da pubblicità, ci spingono sempre a comprare di più e a farlo il più velocemente possibile. Questo ci porta, il più delle volte, a trascurare la qualità di ciò che effettivamente acquistiamo, dando maggior importanza a quello che è il prezzo finale. Siamo consumatori “distratti” e “superficiali” forse perché succubi delle mode del momento o perché semplicemente disinformati. Vediamo nella “offerta del giorno” quel fascino indescrivibile che spinge inevitabilmente a comprare tutto ciò che è scontato. In diverse occasioni, ho avuto modo di vedere diversi consumatori litigare con una foga non indifferente per accaparrarsi prodotti per l’igiene della casa o  fare spesa di alimenti per un esercito quando in famiglia si è in tre/quattro. Perché succede tutto questo? Semplice, Costa Poco, perciò acquisto una quantità maggiore tanto poi se la butto, non importa perché appunto COSTA POCO! Questo teorema si è affermato, maggiormente, con l’avvento della globalizzazione che ha portato ad una concorrenza sregolata, dove i colossi del mercato hanno dettato legge.

A voi non sorge inevitabilmente un dubbio? Come fanno a sostenere i costi di produzione, avendo prezzi così bassi? Non è difficile dedurre che a farne le spese sono stati (e sono specialmente oggi) le piccole e medie imprese, vittime di un sistema crudele, spesso corrotto, di una belva insaziabile chiamata capitalismo, il cui obiettivo è quello di massimizzare i profitti, ridurre i costi, sfruttare a pieno tutte le risorse, ambientali ed  in particolar modo umane. La mia non vuole essere una forma di moralismo finalizzata solo a criticare il commercio internazionale e i suoi protagonisti. Vorrei, piuttosto, ritornare all’origine per chiarire alcune cose e cercare di proporre una soluzione  non violenta che ci porti  a riflettere e ad agire in maniera consapevole e allo stesso tempo responsabile .

Una soluzione è la Bottega Filomondo, nata dalla voglia di dare concretezza alla visione di commercio equo e solidale, due parole che vanno, sicuramente, spiegate.

Per equo, si intende una giusta retribuzione per il lavoro svolto. Vengono valorizzati i costi reali della produzione, infatti, il prezzo viene stabilito con il produttore stesso non viene quindi deciso, o addirittura imposto, da chi acquista. Si evita così l’intermediazione speculativa favorendo un rapporto diretto con chi produce; inoltre i lavoratori, riunendosi in cooperative o associazioni, danno vita ad un’organizzazione democratica dove ognuno si sente parte integrante di una comunità contribuendo allo sviluppo di essa grazie ad un’etica di responsabilità reciproca e parità di genere.

Solidale è più arduo da spiegare. Solidale perché c’è una particolare attenzione a fasce sociali meno abbienti (più povere). Molti di voi penseranno che le realtà del cosiddetto Sud del Mondo, non ci appartengano e siano estranee dal nostro quotidiano. Gli attuali mezzi di comunicazione hanno un ruolo fondamentale in questo “Gioco di potere”, in quanto spesso occultano appositamente notizie inerenti ad episodi che avvengono in quelle aree, per favorire l’interesse di pochi noti. Chiariamo però una cosa: solidarietà non deve essere confusa con beneficenza!

Il commercio equo e solidale si prefigge l’obiettivo di rendere noi consumatori consapevoli, che per cominciare a cambiare il mondo, possiamo iniziare dal nostro quotidiano, come delle piccole formiche. Non ho scelto a caso questo paragone, sapete che le formiche sono tra i pochi insetti capaci di organizzarsi per trasportare carichi molto più pesanti rispetto al loro peso? Per sollevare e portare nel formicaio grandi quantità di cibo mettono in campo, lavoro di gruppo unito all’iniziativa individuale. Tutte collaborano per il bene comune, un po’ come i produttori del commercio equo e solidale, dimostrazione che con impegno, costanza, fiducia, si possono fare cose grandi e che, anche se apparentemente “piccoli”, grazie all’aiuto di chi crede in loro, possono realizzare un prodotto di qualità, eco-sostenibile, ma soprattutto “buono per chi lo produce, buono per chi lo consuma”.

Vorrei concludere con una frase di una volontaria della Bottega, che mi ha colpito subito perché riassume gli ideali alla base di questa realtà che deve rimanere più affascinante e meno incompresa: “La Bottega Filomondo è una valida alternativa per contrastare l’ingiustizia promuovendo la trasparenza e il rispetto in particolar modo dei lavoratori e dell’ambiente”.

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Per saperne di più sul commercio equo e solidale e conoscere meglio la Bottega potete recarvi in via Bologna, 115, Andria (BT).

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