In questa marcia di avvicinamento a Morsi, che va in proiezione proprio stasera al Cinema Roma e che ha fatto subito registrare il sold out, non poteva mancare l’intervista a colui che di tutto il progetto è stato artefice: il prof. Paolo Farina.

In questa marcia di avvicinamento a Morsi, che va in proiezione proprio stasera (ore 19.00 – 20.15 – 21.30) al Cinema Roma e che ha fatto subito registrare il sold out, non poteva mancare l’intervista a colui che di tutto il progetto è stato artefice: il prof. Paolo Farina.

Cosa la spinge a proporre e a compiere tanti progetti così interessanti e formativi per i suoi studenti?

Una sola parola: passione. Che però si può declinare in tanti modi: sete di conoscenza, curiosità, voglia di sperimentare e, ovviamente, amore per l’insegnamento, amore per i miei studenti.

Pensa che gli alunni e le loro famiglie apprezzino il suo impegno e le siano riconoscenti per aver arricchito di cultura e nuove, interessanti esperienze le loro menti?

Se lo pensassi, sarei presuntuoso. Se non apprezzassi i mille modi in cui genitori e studenti mi testimoniano quotidianamente affetto, sarei un ingrato.

Il Dirigente ed i suoi colleghi sono stati sempre entusiasti davanti alle sue proposte o in qualche modo l’hanno ostacolata?

Non si può proporre se non ci sono le condizioni per farlo. Ho la fortuna di insegnare in un Istituto in cui il Dirigente favorisce la creatività dei docenti e in cui la stragrande maggioranza dei professori sono prima di tutto amici e poi colleghi.

È questo il risultato che si era aspettato?

Assolutamente no. Il risultato è molto più alto: mi riferisco innanzitutto a quello che leggo negli occhi dei miei ragazzi, non certo alla qualità artistica di quanto realizzato, il cui giudizio non spetta a me.

Qual è la sua soddisfazione più grande?

Devo confessare che, quando quindici anni fa partimmo con la collana “Quaderni di Scuola”, non sarebbe stato facile immaginare che avremmo pubblicato ben dieci volumi, più diversi DVD con cortometraggi e raccolte fotografiche, tutto opera degli studenti. A questi si deve aggiungere Exist is to Resist. Studenti in viaggio in Palestina (EtEt, Andria 2014) e quest’anno chiudiamo addirittura con Morsi, un film interamente scritto, interpretato e prodotto dagli alunni. Cosa si può desiderare di più?

Da dove attinge tante belle idee?

Credo che insegnare/educare sia in primo luogo questione di vocazione. Chi ascolta, obbedisce e si rimbocca le maniche.

Lei ha affermato che questo è l’ultimo libro della collana “Quaderni di scuola”, ormai giunta alla sua decima edizione. Non le dispiace interrompere questa tradizione?

Sì, mi dispiace. Anche molto. Ma Orazio ricorda: “Est modus in rebus”…

Ha in mente qualcos’altro che sostituisca questa attività?

Da Orazio a Steve Jobs: “Stay hungry, stay foolish”. Mi permetto di aggiungere: stay tuned…

Insomma, a wise head makes a close mouth…

Per il momento, ci vediamo stasera alla proiezione del mediometraggio Morsi. Non mancate!


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Studio Economia e Finanza all’Università Bocconi di Milano. La mia più grande passione è la musica, in particolar modo quella che suono al mio pianoforte. Amo la danza, soprattutto la classica, che pratico da quando avevo 3 anni. L’affetto della mia famiglia e dei miei amici è un elemento importante nella mia vita. Sono molto curiosa e adoro viaggiare per dissetare la mia voglia di conoscenza. Odysseo rappresenta il raccordo tra la mia passione per la scrittura, i miei studi e le mie esperienze. Mi piace scrivere per esprimere i miei sentimenti e le mie emozioni. Sono innamorata dei libri di Baricco, Carcasi, Bisotti, e delle opere di Shakespeare. L’affetto della mia famiglia e dei miei amici è un elemento importante nella mia vita. La scuola e i miei insegnanti sono la fonte che disseta la mia voglia di conoscenza.