Emilia Simone è una docente d’inglese che, ad Andria, cerca di implementare la cultura e la conoscenza della lingua straniera. Impresa ardua? L’abbiamo chiesto alla diretta interessata.
Ciao, Emilia. Quanto ha attecchito la lingua inglese nello slang quotidiano pugliese?
Non molto a dire il vero. Ma negli ultimi anni, probabilmente complice anche maggiore confidenza con il mondo della tecnologia, mi capita in effetti di sentire soprattutto da parte dei più giovani dei divertenti mix…
Perché, a tuo parere, a differenza di molti Paesi nel Mondo, l’Italia non considera l’inglese la seconda lingua ufficiale nazionale?
Devo dire che, rispetto al passato, sembra esserci una maggiore consapevolezza della necessità di cambiare questo aspetto. Sono sempre più le richieste di corsi per bambini in età prescolare. Percorsi che cominciano in tenera età e proseguono per anni successivi, così da fornire competenze che permettano di ottenere una reale indipendenza dal punto di vista linguistico. I genitori molto spesso si trovano a dover gestire situazioni in cui è richiesta conoscenza lingua inglese si rendono conto di quanto sia limitante non essere in grado di comunicare, per cui cercano, giustamente, di riservare ai propri figli un destino diverso.
Qual è la difficoltà maggiore di utilizzare termini stranieri dalla teoria alla pratica?
La difficoltà maggiore sta nella poca pratica. È fondamentale ascoltare e parlare il più possibile in lingua inglese. Cosa più difficile, certo, per chi non vive in una grande realtà. Consiglio spesso agli studenti di concentrarsi sul contesto e sulle situazioni. È importante capire che parlare una lingua straniera significa comprendere ed accettare che si tratti di una lingua diversa. Non si può pensare di restare ancorati alla lingua italiana traducendo semplicemente in maniera letterale
A chi consiglieresti un corso d’inglese?
A tutti! Ai bambini innanzitutto perché cominciando in tenera età e portando avanti il percorso in maniera costante, i risultati sono evidenti; ad adolescenti che non devono correre rischio di essere tagliati fuori da una realtà che è sempre più orientata agli scambi ed alla comunicazione a livello internazionale, agli adulti che vogliono migliorare la propria posizione lavorativa ed ai diversamente giovani che magari, dopo pensione, si dedicano ai viaggi e hanno voglia di comunicare ed ampliare proprie conoscenze. Importante è essere motivati e consapevoli che, per ottenere risultati, servano impegno, costanza, entusiasmo e voglia di provare senza preoccuparsi troppo degli errori iniziali e senza abbattersi alle prime difficoltà!