
È probabilmente lo spettacolo più atteso della XXV Edizione del Festival Castel dei Mondi. Senza voler mancare di rispetto a nessuno, infatti, ELEVEN ricorda i terribili eventi dell’attentato terroristico dell’11 settembre 2001, una tragedia che l’Accademia Musicale Federiciana ha deciso di produrre e portare in scena, appunto, sabato 11 settembre, alle ore 21.15, presso il Palazzetto dello Sport di Andria. La co-regista e direttrice dell’Accaemia, Agnese Paola Festa, ci racconta l’eterno Amore che, nonostante tutto, si nasconde dietro un immenso dolore.
Ciao, Agnese. In cosa consiste il riadattamento del musical “ELEVEN”?
ELEVEN è un`opera musicale che ha debuttato con grande successo nel 2006 grazie ad una squadra di ideatori tra cui Stefano Inchingolo, Gaetano Pistillo, Anna Coratella e la regia di Michele Santeramo. Dopo quindici anni, e quindi dopo un periodo di assenza e di inattività, è stata necessaria una “revisione” del copione, dell`azione scenica e quindi della regia. La nuova regia, mia e di Michele Lorusso, ha prodotto un allestimento del musical completamente diverso, a partire dal numero degli artisti in scena, i 20 performers della nostra Compagnia PERFORMING ARTS, fino ai due protagonisti: lo straordinario Davide Merlini (il Romeo del Musical “Ama e cambia il mondo” di David Zard) e la nostra Roberta Gentile, cantante e performer andriese di grande talento.
Com’è inserire una storia tragica come quella dell’11 settembre nel contesto del Festival Castel dei Mondi?
ELEVEN racconta una piccola storia d`amore, un contenuto microcospico rispetto alla cornice macroscopica della tragedia dell`11 settembre 2001. Il carattere Internazionale, o meglio “universale”, glielo attribuisce la storia stessa: ancora oggi, in amore, la diversità economica, culturale, religiosa, etica, fisica, può rappresentare un grande ostacolo. Non solo in Italia o al sud.
La storia d’amore fra una donna mediorientale e un uomo americano
fa da sfondo alla tragedia o ne è diretta e conseguente evoluzione?
La storia d`amore non fa da sfondo ma, soprattutto in questo riadattamento, nasce, cresce e si evolve in parallelo ad altri personaggi, ad altre vicende che tra il 10 e l`11 settembre cambiano il destino di molti. Musical dal carattere shakespeariano in quanto il tutto si svolge nell`arco temporale di due giorni, si racconta l`incontro, lo scontro e poi l`innamoramento, tra un manager di successo che lavora nel World Trade Center, ed una profuga afghana che ha scelto di cambiare il suo destino trasferendosi a New York. La scelta di amarsi cambierà il loro destino.
I recenti eventi in Afghanistan rischiano di minare la speranzosa
teoria dell’Amore oltre ogni conflitto bellico?
Quando abbiamo accettato di riportare in scena ELEVEN in occasione dei 20 anni dell`attentato alle Twin Towers, non immaginavamo che l`argomento tornasse ad essere così attuale. Le immagini che ci rimbalzano dall`Afghanistan sono terribili e le teorie, i complotti, i giudizi sono contrastanti. Con i testi dell`opera, soprattutto nel finale, ci siamo tanto sforzati di essere imparziali ma soprattutto di provare ancora a credere che una scelta d`amore, in ogni sua forma, possa essere salvifica.
A chi dedicate lo spettacolo?
Dedichiamo lo spettacolo alla memoria di chi non c`è, di chi è sopravvissuto. Ma lo dedichiamo soprattutto ai 3000 bambini, oggi quasi trentenni, che l`11 settembre 2001 sono rimasti orfani di un genitore e sono cresciuti con questo grande dolore. E per questo motivo, saranno vendute delle magliette celebrative (ELEVEN 2001-2021) il cui ricavato andrà interamente devoluto a sostegno delle donne e dei bambini in arrivo dall`Afghanistan, affinché altri bambini non perdano l`opportunità di crescere sereni e di costruire il loro futuro.