Quando tutto finirà, daremo più importanza ad un abbraccio

Non eravamo pronti, nel modo più assoluto. La realtà ci ha messo davanti un’Epoca che racconteremo ai nostri nipoti, un’epoca che ci manderà direttamente sui libri di storia per aver vissuto ai tempi del Coronavirus.

Ma proviamo a fermarci solo cinque minuti, per pensare. Distacchiamoci per cinque minuti da questa nostra vita parallela fatta di Smartphone, telegiornali, torte fatte in casa, pizze e videochiamate. Solo cinque minuti.

Per riflettere. Riflettere e vedere il bicchiere mezzo pieno. Come? Pensandoci, questa Pandemia Globale ci ha dato un nuovo valore: la riscoperta. Di cosa? Un po’ di tutto. Abbiamo riscoperto diverse cose che, fino a poche settimane fa, ci sembravano trasparenti. La verità è che questo Virus ci ha messo di fronte una realtà che non abbiamo mai affrontato finora. Una realtà che ci ha costretti a fare, dire e pensare determinate cose.

Riscoprendo il valore di una persona che non sentivamo da tempo, riscoprendo il sapore della pizza fatta in casa che ci ha catapultati nell’infanzia, riscoprendo il senso di collaborare tutti insieme per un bene comune. E scoprire che, in fondo, questa Pandemia ci ha già cambiati. Prendete ad esempio l’inquinamento: quanti cari abbiamo perso per una brutta malattia, o quanti ne abbiamo visti ammalarsi o andar via nel corso degli anni? Lo stare in casa ha causato una drastica riduzione del tasso d’inquinamento in Italia e nel Mondo. La chiusura delle fabbriche ha ripulito l’aria, la minore circolazione di veicoli ha abbassato lo smog e così via. Una riduzione d’inquinamento del 50%. Tantissimo.

Riscoprire, o scoprire nella maggior parte dei casi, di fare la spesa per i nostri nonni o per i nostri zii, per l’unico scopo di preservarli e di goderceli ancora a lungo. Ed evitare, quanto più possibile, un’estinzione di massa (cosa che, purtroppo, sta già accadendo in diverse zone del Mondo compresa l’Italia).

E questo dipende soltanto da noi. La distanza sociale, i guanti, le mascherine, i gel disinfettanti. Tutte cose che ci sembravano assurde fino a due mesi fa, ma sono cose che ci hanno fatto capire che, da questa Epoca, ne usciremo sicuramente diversi da come eravamo prima.

La paura di uscire in strada per contrarre il Virus, di evitare qualsiasi tipo di contatto, la paura di incrociare un amico, un parente, e di non poterlo abbracciare. Sono cose che ci hanno fatto già riflettere. Il dare importanza a delle cose superflue piuttosto di quelle essenziali, che veramente contano. La continua ricerca di un qualcosa da comprare per sentirci appagati e mostrarlo alla gente. Il disappunto per cambiare una vita che, alla fine, ci ha cambiato lei.

Il Coronavirus non ha guardato in faccia a nessuno e ha colpito tutti: bambini, giovani, adulti e anziani. Non è una banale influenza, così come non muoiono solo persone con malattie pregresse come ci hanno fatto credere. È un Virus e non fa distinzione di genere. Ci ha messo davanti tutti i limiti della nostra società che per anni abbiamo tenuto nascosti. Ha evidenziato come non siamo nulla a confronto.

E ci ha fatto capire che l’unica cosa che veramente conta è la salute. La vita. Senza di essa, siamo niente. Per questo, quando tutto finirà, daremo più importanza ad un abbraccio, ad uno sguardo, ad una passeggiata con gli amici, ad una corsa sul lungomare o in un parco e ad un pranzo domenicale con i parenti, ad una banale stretta di mano tra colleghi. Sarà strano, si. Ma sarà così. E servirà ripartire proprio da qui.

Ma in fondo, tutto questo, lo abbiamo già capito.


3 COMMENTI

  1. Bello l’articolo che apre alla speranza. Però non lo abbiamo già capito. Alcuni lo hanno capito, altri vedono questo come nuova opportunità di business e stanno già studiando per nuove e modificati scenari commerciali e finanziari. Non lo fanno ovviamente per spirito di ripresa economica, con uno sguardo al bene comune, ma solo per egoismo e scaltrezza. Siamo come eravamo prima: egoisti, anche nel nostro bisogno di affetto, anche nelle tante patetiche videochiamate, negli ipocriti messaggi di sostegno generalizzato sul web. Non è cambiato nulla, se non in alcuni.
    Quando e se finirà, appagato il bisogno fisiologico con i propri cari, si tornerà e di corsa, a scannarci tra di noi.
    Per cambiare sono due i punti fondamentali:
    1) non mollare sulla ricerca delle cause e delle responsabilità della diffusione del corona virus;
    2) cambiare questo sistema economico capace di nefandezze peggiori del nazifascismo.

    • Bravo. Condivido le tue aspirazioni. Per questo ho scritto le soluzioni possibili per migliorare il sistema economico sociale. Senza bisogno di capitali ma utilizzando al meglio le energie positive che ci sono nel mondo abbandonando ipocrisia e falsità. Leggi se puoi il profitnoprofit.it con calma e tempo.

  2. Molte persone a causa di questa pandemia hanno perso il lavoro e non riescono a sfamare le proprie famiglie, i propri bambini. Altre famiglie hanno seri problemi a tenere i figli a casa in spazi angusti.

    In generale penso che quanto descritto in questo articolo sia molto diverso dalla realtà che molte persone vivono al momento.

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