È ancora Natale
Trovami una coperta per riscaldare il mendicante senza volto
la signora che lava i cessi e la ragazza in costume sulla tangenziale
Nel canestro mettici poi Il gatto che fugge dai sassi col vecchio senza denti
Regalami Il cappello di mio nonno
le forcine di osso
la marmitta sfiltrata e una corda di chitarra.
Se poi la coperta tira, monta la tenda coi terremotati
Chiudi bene la terapia intensiva
Tra bombe vere e fuochi d’artificio guarda che passa solo un aereo
Spalanca il portale di un castello gotico con guglie
ma attento che si abbassi il ponte:
fai entrare tutti tutti, bambini pelati per primi.
Alla fine, mettimi un anello di frutto acre e riposa pure gli occhi
con le pupille cieche di Natale
Appendile all’albero
ascolta il vocio napoletano del presepio
accarezza il corpo caldo del bue
sdraiati nella notte di stelle e sogna
di un bimbo
di una fiamma
nella culla di noi.