
È quanto emerge da un recente studio, proveniente dall’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, per il Progetto EUROPE SEEDS – NextGenerationEU
A più di due anni dallo scoppio della pandemia da covid-19, la tematica resta più che attuale, con l’imperversare della variante omicron 2 nel Belpaese.
L’Università di Bari ha deciso di aderire al Progetto EUROPE SEEDS – NextGenerationEU, finalizzato allo sviluppo di materiali e soluzioni tecnologiche, atti a diminuire la persistenza del SARS-CoV-2, ed al suo monitoraggio bioelettronico. Alcuni ricercatori dell’Università, coordinati dal prof. Nicola Cioffi (ordinario del Dipartimento di Chimica) e dalla prof.ssa Maria Chironna (ordinario di Igiene e responsabile del laboratorio Epidemiologia molecolare del Policlinico di Bari) hanno realizzato un materiale molto efficiente che permette l’inattivazione del virus su superfici di contatto, contribuendo alla diminuzione della possibilità di contagio. Si tratta, in particolare, di nanoparticelle di ossido di zinco (ZnO), di forma e dimensione differenti. Si tratta di un materiale sviluppato in laboratorio tramite una metolodia green, già utilizzato nei campi della cosmesi e dell’industria alimentare. Dunque, tali nanoparticelle sono state utilizzate per la realizzazione di sottili film per rivestire superfici di contatto frequente (ad esempio pomelli e touch screen). Queste, se contaminate, possono essere la causa della trasmissione del virus, nel momento in cui, successivamente al contatto con esse, vengano toccati occhi, naso o bocca senza che sia avvenuta la disinfezione delle mani. Grazie a tecniche analitiche avanzate di caratterizzazione spettroscopica e morfologica dei nanomateriali e dei film sottili è stato possibile razionalizzare l’efficacia del materiale sui virioni, ad opera del rilascio di ioni zinco (Zn2+), che bloccano il ciclo vitale del SARS-CoV-2.
Lo studio, che ha come protagoniste principali due giovani ricercatrici del Dipartimento di Chimica dell’Università di Bari, le dottoresse Margherita Izzi e Maria Chiara Sportelli, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “International Journal of Molecular Sciences”.