Apparire o non apparire?

Che il mondo badi sempre più all’apparenza, non è certo una novità! Potreste, giustamente, obiettare che persino questo mio scrivere miri ad una ricercata ostentazione assetata di like.

Ciò che, però, mi ha profondamente turbato stamattina, è stato l’incontro con un gradevole interlocutore che, radiografandomi da capo a piedi, ha esclamato: “Miky, ti trovo ingrassato!”

Non ho mai prestato attenzione al mio peso eppure quelle parole, travestite da salamelecco complimento, mi hanno spinto ad una precisa riflessione: perché sono visibili solo i cambiamenti fisici?

Basta una ceretta a renderci persone migliori? Credo che esistano casi di anoressia cerebrale causata da apatia, succube accettazione e scialba curiosità.

Nessuno mi dice: “Miky, ti trovo più intelligente dell’ultima volta…” oppure: “Miky, sei diventato banale e poco stimolante”.

In una logica di cambiamenti repentini e quotidiani, riflettersi allo specchio della propria autoanalisi, è più facile che mettersi a dieta.


FontePhoto by Thought Catalog on Unsplash
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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.