Apparire o non apparire?
Che il mondo badi sempre più all’apparenza, non è certo una novità! Potreste, giustamente, obiettare che persino questo mio scrivere miri ad una ricercata ostentazione assetata di like.
Ciò che, però, mi ha profondamente turbato stamattina, è stato l’incontro con un gradevole interlocutore che, radiografandomi da capo a piedi, ha esclamato: “Miky, ti trovo ingrassato!”
Non ho mai prestato attenzione al mio peso eppure quelle parole, travestite da salamelecco complimento, mi hanno spinto ad una precisa riflessione: perché sono visibili solo i cambiamenti fisici?
Basta una ceretta a renderci persone migliori? Credo che esistano casi di anoressia cerebrale causata da apatia, succube accettazione e scialba curiosità.
Nessuno mi dice: “Miky, ti trovo più intelligente dell’ultima volta…” oppure: “Miky, sei diventato banale e poco stimolante”.
In una logica di cambiamenti repentini e quotidiani, riflettersi allo specchio della propria autoanalisi, è più facile che mettersi a dieta.