Quanto la paura bussa…

Credo che la maggior parte delle persone, di notte, tracci un piccolo bilancio della giornata appena trascorsa. Personalmente, invece, indossando un pigiama di tutto punto e raggomitolandomi sotto le coperte, cerco di programmare il giorno successivo, seppur, apparentemente, uguale ai precedenti.

Credo si tratti di un’insicurezza di fondo, un ingiustificato momento di ansia. Mi inquieta il silenzio della notte, quell’autostima, che cerchi di alimentare per tutto il tempo, di notte svanisce fra i timori che l’indomani tutto ciò che ti sta a cuore possa non esserci più.

Di notte mi ritrovo solo e allora penso agli amici che hanno perso i loro cari, invidio la loro forza, a quell’ora le basse difese immunitarie mi rendono davvero vulnerabile. Mi chiedo, sottecchi: “Questo sconforto mi accompagnerà anche domattina?”.

Ma, poi, puntualmente, mi accorgo che la luce mi gratifica, i muri non sono più imbrattati di stupide paure, i progetti, a cui avevo anelato nel buio, sono, effettivamente, realizzabili.

Stanotte tornerò a letto e tutto ricomincerà. Stanotte, però, sceglierò un pigiama diverso, di due taglie più largo, cosicché, anche nel bel mezzo di un sonno profondo, rammenti a me stesso quanto sia indispensabile fermarsi a respirare.


FonteFoto di Bessi da Pixabay
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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.