Un momento della manifestazione di protesta del M5S davanti Montecitorio contro la fiducia posta dal Governo alla Camera sulla legge elettorale Rosatellum, 11 ottobre 2017. ANSA/ANGELO CARCONI

Grillo: “Ho un sistema immunitario leggermente in crisi, ed è quello che succede a questo Paese, che non ha le difese immunitarie per salvaguardare la democrazia”

Alla tua veneranda età, ti inerpichi ancora orgogliosamente sulla trincea dell’azione, deciso a contrastare, con la forza dirompente della non violenza e l’appassionata partecipazione, lo smantellamento completo della democrazia del tuo Paese, che comporta l’addio a valori per i quali vale la pena vivere:  pensiero libero, cuore generoso, tiepido letto, sobria mensa, sudata scrivania, cari affetti, memoria degli avi, utopie, amore dell’arte e della cultura, tutela del territorio e… solidarietà e tutto spiano ed ad ampio spettro.

Autonomamente determinato, perciò, senza aspettare i dubbiosi, gli scettici, i pigri, i neghittosi e gli intellettuali abili nel discettare, ma ontologicamente recalcitranti nell’agire, mettendovi la faccia, ti fiondi a Roma in prima linea assieme a tutti quelli che si ispirano con le azioni di ogni giorno e l’essenzialità delle parole ai valori della Costituzione.

Una nottata passata in pullman, accartocciato. Ti guardi intorno, tanti anziani, donne e uomini, liberi, con capelli bianchi, apparecchi acustici, dentiere traballanti, assieme a persone meno attempate, imprenditori, operai, impiegati, professionisti, docenti, medici, infermieri, ambulanti, piccoli artigiani, disoccupati, precari, nel pieno vigore delle loro energie fisiche e psichiche, in compagnia di giovanissimi e bellissime splendenti per la smagliante condizione atletica, la purezza di intenti e la voluttà di esserci.

Dalla BAT, fermate a Bisceglie, Trani, Andria, Corato, Barletta, San Ferdinando, e… via, di gran corsa, dal casello autostradale. Gente semplice, vestita come tutti i giorni, quando fa la spesa al mercato rionale, sbriga pratiche burocratiche, marca il cartellino in fabbrica, parcheggia nei pressi dell’ospedale o accompagna i bambini a scuola.

Capolinea. Un pullulare di vita, speranze ed ansie, negli occhi in cui ti tuffi. La tua comitiva, a passo felpato unitamente a tante altre, si dirige alla metropolitana, gremitissima alle sette del mattino. Riconoscibili gli studenti, sprofondati nei libri e negli appunti. I loro visi, preoccupati, nonostante la tenera età. Sono consapevoli che per loro sarà dura. Li aspetta un calvario se sono onesti, anche se bravissimi. I più intraprendenti dovranno dire addio all’ingrata madrepatria che li ha messi al mondo ed ignominiosamente se ne libera.

Smartphone, computer e tablet sono già freneticamente all’opera. Bianchi, neri ed occhi a mandorla di ogni condizione sociale si aggirano, stazionano o stanno seduti come degli automi con occhi persi nel vuoto, in attesa della propria fermata. Poi, correre, schivare, subire umiliazioni!  Nessuno sorride. Nessuno parla al vicino. Chissà perché?!

Finalmente all’aria aperta. Un sussulto. Sgomento! Ti chiedi se sei ad Istanbul, Beirut, Gerusalemme, o Rio de Janeiro. Camionette e blindati. Un dispiegamento di forze dell’ordine mai visto. Carabinieri a iosa e poliziotti a bizzeffe. Come se non bastasse, il pletorico numero degli agenti, a dare man forte, giovanissimi dell’esercito armati di mitra.  In gran parte provenienti del martoriato Sud, nostri figli, a cui sono cinicamente negate altre possibilità di vita!

Ma che ci fa a Roma tanta forza pubblica? Arrivano da tutt’Italia attivisti e simpatizzanti del M5S! Gente tranquilla, pacifica. Il loro grande difetto consiste nel volersi schierare, al grido di “onestà”, dalla parte dei cittadini, i veri sovrani, come recita la Costituzione all’art.1.

Allora perché mai tanta presenza armata? L’inossidabile casta politica, polarizzata dall’altra parte della barricata in saloni scintillanti di luci e buffet a prezzi irrisori, viaggiante in lussuose vetture blindate, scortata da un nugolo di macchine lampeggianti, traboccante di privilegi, dilapida risorse enormi per tutelare la propria sicurezza, mentre la gente comune stringe la cinghia e rinuncia persino alla salute ed all’istruzione. È indaffarata, l’armata Brancaleone, nel produrre una legge elettorale, autoritaria, liberticida, imposta con innumerevoli voti di fiducia come avvenne con la “legge Acerbo” sotto il Fascismo.

Nel prossimo Parlamento potranno, di conseguenza, esserci solo soggetti (meglio, manichini) nominati, non dei candidati eletti democraticamente dal popolo. Così vogliono e dispongono le oligarchie politiche attuali, eterodirette dall’economia finanziaria e dalle multinazionali, con la complicità di una parte della società che, svendendo la propria dignità (se l’ha mai avuta!), ne ricava dei risibili vantaggi personali e clientelari, a scapito di chi merita e di chi ne ha legittimamente diritto.

I cittadini non conteranno nulla, anzi varranno meno del due di bastoni. Non verranno considerate, olisticamente, persone dotate di diritti e doveri, di cuore ed intelligenza, ma solo pezzi di carne  da macello: budella da riempire sempre più cospicuamente di farmaci, pesticidi ed insalubre paccottiglia alimentare; scatole craniche decerebrate insaccate di soporifere trasmissioni televisive e falsità giornalistiche; polmoni stracolmi di venefiche emissioni e cancerogene polveri sottili; arti e corpi rattrappiti, imbullonati a sedili automobilistici; occhi puntati sugli smartphone; orecchie assordate dalla mistificante pubblicità consumistica!!!

Eccoti a piazza del Pantheon, a pochi metri dal Senato. Inespugnabile. Per la cospicua presenza di agenti. Solo i senatori, elegantissimi, dopo aver esibito il tesserino, possono attraversare lo schieramento dei militi armati. La presenza nella fontana del piccolo monolite dell’epoca di Ramses II, ti induce a riflettere che non sono cambiate molte cose nella vita della gente, laboriosa, povera ed onesta da quei tempi remoti. La volontà di dominio è sempre incurabilmente sorda alle istanze dal basso.

Si formano capannelli, meticci per provenienza, età e genere. Gente del Sud chiacchiera amabilmente con grillini di altre regioni d’Italia. Tutti raccontano, fatti veri, non bufale dei soliti giornali privi di dignità professionale o ammannite dalla RAI asservita ai partiti al potere.

Si prova l’impressione che ci si conosca da sempre, che i problemi in ogni parte d’Italia, dal più piccolo centro alla grande città, siano gli stessi. Disoccupazione. Precariato. Inquinamento. Misere pensioni. La fatica di arrivare alla fine del mese. L’incertezza del futuro per i propri figli. La sanità che fa cilecca da ogni parte, ma che al sud è proprio boccheggiante. Devastazione del territorio. E… tanta corruzione. Un fiume in piena, inarrestabile, nel quale guazzano allegramente politici, criminali e parte collusa della società di mezzo.

Una grande rabbia serpeggia nell’aria, un profondo senso di impotenza pervade la gente e si staglia la grande determinazione a non mollare. Perché? Un’accozzaglia di formazioni politiche eterogenee, ma tutte abbarbicate al potere, è coalizzata contro il M5S che intende dare voce alle esigenze reali dei cittadini e del territorio.

Ecco! Gli occhi sono tutti puntati verso il palco! C’è fermento, scatti fotografici, telecamere in azione, una selva di microfoni. Scatta un applauso, sempre più vigoroso, poi roboante. Salgono Beppe Grillo, Luigi di Maio ed Alessandro Di Battista. Si bendano. Tutta la piazza è invitata a coprirsi gli occhi per simboleggiare la cecità che il “Rosatellum” impone agli elettori. Provi i brividi, avverti che ti manca la luce della sovranità, della democrazia, della vita. Si è perpetrato un attentato alla dignità ed identità politica di tutti gli italiani.

Grillo rasserena gli animi, amareggiati per quanto sta avvenendo al Senato. Infonde fiducia, poi, da grande comico che fa sorridere gli altri, ma piange dentro di sé, aggiunge: “Ho un sistema immunitario leggermente in crisi, ed è quello che succede a questo Paese, che non ha le difese immunitarie per salvaguardare la democrazia”. È la volta di Di Maio e Di Battista che si soffermano sull’alta posta in gioco rappresentata dalla consultazione politica in Sicilia. Entrambi assieme a Grillo daranno l’anima nei prossimi giorni per vincere nell’isola e poi nell’Italia intera. Nonostante tutte le trappole istituzionali.

Arrivano i senatori del M5S che commentano amaramente l’avvenuta votazione a favore del “Rosatellum”. “Là, si abbracciano fra di loro, a spese del bene comune e della collettività nazionale, si sentono vincitori” dichiara un senatore pentastellato, “ma ormai annaspano. Affonderanno! Ragazzi e ragazze di ogni età, mettiamocela tutta per coronare il sogno dei cittadini onesti. Le utopie si realizzano se vi si infonde il cuore e l’intelligenza.”   C’è gente che si asciuga le lacrime. Ribolle la rabbia e monta la voglia di continuare a rimboccarsi le maniche. Poi la folla, pian piano, sciamando a testa china, raggiunge le postazioni per il rientro a casa.


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Percorso scolastico. Scuola media. Liceo classico. Laurea in storia e filosofia. I primi anni furono difficili perché la mia lingua madre era il dialetto. Poi, pian piano imparai ad avere dimestichezza con l’italiano. Che ho insegnato per quarant’anni. Con passione. Facendo comprendere ai mieli alunni l’importanza del conoscere bene la propria lingua. “Per capire e difendersi”, come diceva don Milani. Attività sociali. Frequenza sociale attiva nella parrocchia. Servizio civile in una bibliotechina di quartiere, in un ospedale psichiatrico, in Germania ed in Africa, nel Burundi, per costruire una scuola. Professione. Ora in pensione, per anni docente di lettere in una scuola media. Tra le mille iniziative mi vengono in mente: Le attività teatrali. L’insegnamento della dizione. La realizzazione di giardini nell’ambito della scuola. Murales tendine dipinte e piante ornamentali in classe. L’applicazione di targhette esplicative a tutti gli alberi dei giardini pubblici della stazione di Barletta. Escursioni nel territorio, un giorno alla settimana. Produzione di compostaggio, con rifiuti organici portati dagli alunni. Uso massivo delle mappe concettuali. Valutazione dei docenti della classe da parte di alunni e genitori. Denuncia alla procura della repubblica per due presidi, inclini ad una gestione privatistica della scuola. Passioni: fotografia, pesca subacquea, nuotate chilometriche, trekking, zappettare, cogliere fichi e distribuirli agli amici, tinteggiare, armeggiare con la cazzuola, giocherellare con i cavi elettrici, coltivare le amicizie, dilettarmi con la penna, partecipare alle iniziative del Movimento 5 stelle. Coniugato. Mia moglie, Angela, mi attribuisce mille difetti. Forse ha ragione. Aspiro ad una vita sinceramente più etica.