Caro direttore,

con la frase “Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, Stan Lee conclude il suo primo fumetto di Spider-man, supereroe che ha influenzato diverse generazioni.

Le responsabilità di cui parla il fumettista sono ancora declinabili nella comunità odierna, nella quale, però, la figura dell’eroe è cambiata. L’idolo dei nostri giorni è colui che ha un grande seguito sui social: lo guardiamo con invidia, con ammirazione e anche come esempio. Nelle mani di questi nuovi “eroi” vi è un grande super potere cioè quello della “condivisione”.

Il potere che dà la forza divulgativa è senza precedenti poiché permette di massificare messaggi, opinioni e ideologie più velocemente.

Questa forza è molto positiva quando viene usata in modo adeguato ed intelligente:  recenti sono i casi di grandi raccolte fondi, per combattere la pandemia in corso, con il solo utilizzo di queste piattaforme e  di questi “eroi”. Quanto detto finora aiuta a edificare una base solida per un progresso individuale e collettivo.

Allo stesso modo, Internet può divenire una cloaca infima di messaggi che non devono circolare in nessuna fascia di età. L’esasperata ricerca di un profitto o di una maggiore notorietà personale, mettendo spesso in ridicolo la propria immagine, non deve esimere questi personaggi da una responsabilità sociale che detengono. Infatti,  gli Influencer, che posseggono un grande seguito, devono avere l’imperativo categorico di espandere messaggi educativi al proprio pubblico. Questo spesso non accade poiché, la fame di fama e di click induce a divulgare esempi che sono dannosi per l’audience, specialmente quella giovanile.

A tal proposito, due giorni fa, il canale YouTube di “Social boom” ha pubblicato un video in cui quattro pugili professionisti massacrano di botte tre trapper (Gallagher, Ski e Wok) e in poche ore il macabro cortometraggio ha scalato la classifica delle tendenze, arrivando primo.

Al di là della figura discutibile dei tre cantanti romani, il messaggio è errato: registrare violenza e pubblicarla ti fa ricevere centinaia di migliaia di visualizzazioni, tanto da capeggiare le tendenze.

Un messaggio dannoso per il pubblico giovane che, per spirito di emulazione, è pronto a tutto.

Lo stesso Youtuber, nella scorsa settimana, oltrepassò la zona rossa di Codogno per attirare attenzione su di sé, non curandosi che molti ragazzi, per aver lo stesso ritorno di immagine, lo imitarono.

Tutto questo è inaccettabile.

Lo stesso accade con altri personaggi pubblici che postano sul proprio Istagram video in cui assumono droghe pesanti.

Ora sorgerà spontanea l’asserzione: ” tutti hanno una propria testa e decidono da soli!”.

Questo purtroppo non è vero, poiché la grossa fetta del pubblico degli “eroi” è rappresentata da soggetti ancora in tenera età.

Quest’ultimi, dotati di una “volontà che non si guarda”, non posseggono ancora gli strumenti critici necessari per prendere le distanze da un mondo tanto subdolo.

Di fronte a tanta responsabilità, i supereroi in che modo utilizzeranno le armi di cui dispongono?

Andrea Grillo