Il Premio del Cittadino Europeo va ad una startup tutta al femminile

Quando lo scorso gennaio Antonio Tajani fu eletto alla Presidenza del Parlamento Europeo, il nostro giornale dedicò allo statista romano un approfondimento riguardante, soprattutto, il suo discorso d’insediamento. Parole commosse e pregne di rispetto, le sue, frasi sussurrate da chi sentiva l’importanza del ruolo, un volto che lasciava trasparire emozioni, promesse da mantenere, progetti da intraprendere. Antonio Tajani si è subito dimostrato il Presidente di tutti, il Presidente del popolo. Formatosi lungo una carriera che possiamo definire “bipartisan”, Tajani ha imparato l’arte della diplomazia, far convergere, verso gli stessi obiettivi, ideali, apparentemente, agli antipodi. L’attenzione che la Presidenza ha prestato al “Premio del cittadino europeo” è sintomatica della volontà di restituire dogmi d’integrazione sociale ai membri della Comunità.

Istituito nel 2009, il Premio ha lo scopo di ricompensare singole personalità o gruppi di individui che si sono distinti in attività, quali, ospitalità, solidarietà e tolleranza. Il fine è raggiungere, attraverso azioni di carattere eccezionale ma meritevoli di considerazione, la fattiva collaborazione e una migliore comprensione reciproca fra gli Stati dell’UE.

A vincere il Premio del Cittadino Europeo, quest’anno, è stato il team di Czechitas, un’associazione tutta al femminile, con sede a Praga, che sostiene l’emancipazione occupazionale delle quote rosa, favorendo l’inserimento delle donne nel mondo delle startup. Puntando su giovani imprenditori, l’Unione Europea celebra lo sforzo di un gruppo di lavoro che insegna ad utilizzare la tecnologia.

Czechitas propone corsi informatici organizzati da un’equipe specializzata grazie alla quale si può imparare a programmare, testare software ed esaminare dati complessi. Strutturati in scala gerarchica, a seconda del grado di difficoltà, i workshops offrono una diversa panoramica dell’impiego pubblico e/o privato. Una formazione a tutto tondo con ampie prospettive di un futuro più inclusivo, un futuro che coinvolga il gentil sesso nelle dinamiche aziendali, finanziarie ed economiche del Vecchio Continente.

Un sistema perfetto o, se preferite, un sistema operativo che sfrutta motori di ricerca per trarre profitto da nuove risorse del computer. Una ventata d’aria fresca, insomma, folate di energia femminile che entra in Europa dalle finestre principali, quelle che le programmatrici ai vari congressi chiameranno “windows”.