Giorno Meno Quattordici
Caro Odysseo,
Proprio quando la navigazione filava liscia e Itaca era quasi visibile all’orizzonte, ecco che qualcuno ha aperto l’otre e ha scatenato i venti del dio Eolo per riportarci alla deriva.
Si era tutti un po’ più speranzosi dopo la decisione della Corte Suprema di riaprire il Parlamento per non rallentare i lavori in corsa verso il 31 ottobre. In molti abbiamo pensato che tutto ciò servisse a scongiurare una volta per tutte il pericolo Brexit.
Invece no, i venti avversi hanno preso a soffiare e sembra sempre più plausibile che la Brexit si realizzi, o peggio, che si arrivi al 31 ottobre senza accordo e che semplicemente si scateni il caos.
Una parte di me è convinta che nel caso l’UE decida di estendere ulteriormente il termine per trovare un accordo, questo possa andare avanti a oltranza all’infinito così che la Brexit non si realizzi mai. Tuttavia, questo manterrebbe l’economia del paese in perenne bilico; non esattamente ciò che ci si aspetta dal Regno Unito.
Come sempre, la situazione è spinosa, ma ciò che risulta incredibile è la cocciutaggine del governo. Anche se per miracolo l’UE accetti il nuovo accordo, questo deve passare anche nel Parlamento britannico, ma non c’è verso che si riesca a mettere insieme una maggioranza. Per non parlare del fatto che la maggior parte dei cittadini non vuole più sentir parlare di Brexit, di accordi e di Boris.
La gente è esausta, si respira tensione e certamente la Brexit non è un tranquillo argomento di discussione da intraprendere con i colleghi in ufficio, al pub o sui mezzi pubblici. Le proteste continuano e a questo punto non c’è soluzione che non scontenti una fetta del paese. La prospettiva di rivolte e tumulti sembra sempre più inevitabile; resta solo da capire quale sarà la fazione a dover scendere in campo, se i sostenitori della Brexit o le persone normali.
A presto, Odysseo, con altre notizie da questo fonte un po’ borghese.