Giorno Meno cinquantasei
Caro Odysseo,
Sono finita nell’Ade. Ti è mai capitato di pensare “Abbiamo toccato il fondo, cos’altro mai potrebbe andare storto?”, ed ecco che il fondo si spalanca e ti precipita negli inferi.
E siamo ancora in caduta libera.
Quel simpaticone di Boris Johnson è andato dritto dalla regina per farsi firmare la sospensione del Parlamento. Apriti cielo, tutti hanno gridato allo scandalo, al colpo di stato e alla svolta dittatoriale di un paese civile come il Regno Unito.
Viviamo in tempi cupi, dove ogni giorno bisogna aspettarsi il peggio da ogni fronte. Mi domando se finiremo nei libri di storia, interi capitoli dedicati al crollo delle democrazie e alla fine della politica come la conosciamo.
La verità è che non stanno facendo abbastanza. Certo, Boris è stato “sconfitto” proprio lo scorso martedì in parlamento con la conferma che il no deal non è un’opzione fattibile, ma quale invece lo è? Non c’è risposta, non si capisce quale sia l’alternativa. Tutti sono oltraggiati dalle azioni di Boris il borioso, ma poi non succede nulla, nessuno muove un dito.
O quasi: alcuni dei parlamentari Tories (la destra britannica) hanno abbandonato la nave mentre cola a picco e si sono andati a sistemare sulle poltroncine dei LibDem (democratici liberali), altri hanno metaforicamente mostrato a Boris il dito medio e hanno votato con l’opposizione martedì sera nonostante la minaccia di Johnson di espellerli dal partito – spicca il nome di Nicholas Soames, nipote di Churchill, colui che sognava gli Stati Uniti d’Europa.
Allibita mi aggiro nell’Ade, così simile al mondo esterno eppure così diametralmente opposto, dove tutto e sottosopra, una caricatura grottesca della realtà.
Dopo tutto, com’è che si dice: una volta toccato il fondo non si può che risalire, giusto? E io lo spero tanto, di aver finalmente urtato il fondo più basso della nostra storia contemporanea.
A presto, Odysseo, con altre notizie da questo fronte un po’ borghese.
Chiara