Chiesa di Sant’Andrea Apostolo, domenica 31 ore 19. Andria.
Il coro polifonico Farinelli nasce ad Andria nel 1993 per mano del maestro Graziano Santovito.
Vive per permettere a chiunque voglia, e dico chiunque, di cantare, canti sacri e non, nei modi e nei tempi della polifonia. Cresce nel rispetto e nell’amore per la nostra terra.
Ho assistito casualmente ad una prova e mi sono incantata
Graziano dirige col piglio di chi chiede un’opera perfetta. Dirige credendoci come un prete nell’atto di dire messa.
I coristi lo seguono attenti ma coesi. Sì perché sono divisi per le quattro tonalità, bassi tenori contralti e soprani, e come scolaretti si guardano, si confrontano, capita che ridano. In una parola: sono completamente a loro agio.
Persone che nella vita fanno ben altro, uomini e donne la cui giornata è piena di tanto e poi due, a volte tre volte la settimana, sono lì ad innalzare lodi.
Sono arrivata di corsa e dopo poco ero in pace col mondo. Quei gorgheggi che faranno una canzone, quelle parole in latino, le frasi incompiute, il termine antico madrigale, l’oscurità della chiesa dove si tengono le prove, tutto contribuiva allo stato di pace.
Coro della città di Andria, Farinelli stesso era andriese come lo sono tanti insigni personaggi di molte epoche. Menti che poi volano alte come le aquile, come il canto che si innalza per sperare che arrivi dove deve, prima però passando dolcemente dalle nostre orecchie in religioso ascolto.
Dulcis in fundo, qualcuno mi ha chiesto se volevo unirmi a loro.
No, io non so davvero cantare. So solo riconoscere la bellezza quando la vedo.
La città di Andria, come tante altre città, ha cose che stridono, ma se il brutto fa rumore, il bello è silente e bisogna fermarsi a coglierlo.
A volte semplicemente canta, altre va incoraggiato.
Perché davvero cantare è pregare due volte
Chiesa di Sant’Andrea Apostolo, domenica 31 ore 19. Andria, chiaramente.