La strada di punteggiatura

Non so dove ho lasciato il mio cuore di lettore, poggiato sicuramente in un libro e magari chiuso a malincuore una volta terminato. I libri, sinché riuscirò ad avere il silenzio interiore necessario,  saranno parte della mia vita.
Ogni volta è l’ultima metaforica cena dei miei occhi, il banchetto in cui io e i miei fratelli-personaggi dividiamo il pane della carta stampata e il vino dell’inchiostro. Percorro la strada di punteggiatura che porta nelle vite che mai avrò e vivrò, mi fermo nel tempo, torno indietro nel tempo.
Claire Keegan, Piccole cose da nulla, Einaudi Stile Libero.
Un libricino di 91 pagine, leggerino, un po’ favola e un po’ resoconto storico sui tragici fatti accaduti all’interno degli Istituti Irlandesi, casa di accoglienza, gestiti dalla Chiesa Cattolica con il benestare dello Stato Irlandese. Luoghi gestiti da suore in cui venivano, nascoste, incarcerate, perlopiù giovani madri partorienti e lì costrette a lavorare in condizioni umanamente inaccettabili. Non esistono cifre ufficiali, leggo nella nota finale dell’autrice, su quante donne siano finite rinchiuse: trentamila forse. Né è chiaro quante di queste abbiano perso i figli appena nati e la loro stessa vita. Nel 2014 una indagine della Mother and Baby Homes Commission Report ne contava novemila di neonati morti in diciotto degli istituti indagati.
La storia nel complesso è simile per morale al natalizio capolavoro “La vita è meravigliosa” di Frank Capra.
Le gesta del grande e infaticabile lavoratore irlandese Bill Furlong e della sua infanzia e famiglia, ambientata nel 1986, verso la vigilia di natale.
In fondo è positivo che il libro sia un invito a ascoltare il proprio cuore oltre che il pop melenso, il rap e il trap senza dignità dei nostri tempi moderni in cui nei testi il pronome “te” diventa vergognosamente “soggetto”.
È un libro che ha nostalgia delle storie dickensiane, scritto bene ma con un incantesimo narrativo di poche pagine esclusivamente nel finale.
Resta pur sempre un dono, qualcosa la si può imparare.