Tutto parte da mio fratello, possessore di una grave e rara sindrome che lo rende mentalmente invalido, praticamente al cento per cento.
Mio fratello risiede in un Centro per disabili gravi.
Almeno una volta nella vita dovremmo regalarci una visita in uno qualunque di questi centri, vi assicuro che vi cambierebbe la prospettiva con cui vedete ogni cosa, persino la vita.
Ogni volta che lo vado a trovare, oltre a provare una tristezza immensa (e fa bene delle volte provarla), provo anche una sensazione di immeritata fortuna per essere scampata a una sorte tanto maledetta, una sorte che ha segnato un ragazzone di 35 anni, che dovrebbe essere nel pieno della vita, tanto da farlo sembrare un vecchino, sempre curvo su se stesso, costantemente sotto psicofarmaci. Un ragazzone che non può far nulla, e dico nulla, di tutto quello che noi spesso diamo per scontato…
Ve lo dico, non c’è da storcere il naso o girarsi dall’altra parte. C’è da guardarle negli occhi queste persone e ammirarle.
Crescere con lui è stata la mia forza, ha ridimensionato sempre tutto, mi ha tenuto lontana da qualunque forma di sballo, tipica dei ragazzi. Come mai avrei potuto anche solo alterare il dono che mi era stato fatto e a lui negato? Rispettare la mia vita era ed è proprio una forma di rispetto nei suoi confronti.
Mio fratello mi ha fatto sentire sempre speciale, come dovremmo sentirci tutti, mi ha fatto sentire libera come nessuno mai, a vedere lui che libero non è mai stato e non potete capire cos’è veder ridere, anche solo sorridere, queste persone per il nulla che hanno.
Ogni volta che entrerete nel Centro dove vive mio fratello, sarete circondati e abbracciati da persone che, compreso mio fratello, per prima cosa vi chiederanno: “Sei la mamma?” E be’ sì …siamo mamma un po’ tutti!
Visitando gli amici di mio fratello, vi sentirete come dei sopravvissuti, quasi degli eletti, quando sarete sfiorati da quegli sguardi colmi di gratitudine per la minima attenzione che gli concederete.
Perché loro ci sono, sono su un altro binario, ma son partiti dalla nostra solita stazione e ci ritroveremo tutti al solito arrivo.
Allora andrete a trovare mio fratello o uno dei suoi amici?
Fatevelo questo regalo, ne uscirete diversi e migliori.
Deborah Falorni
[Foto copertina: www.anffasms.it]