(L’Italia che non c’è…)
Sarei propenso a porgerti le spalle
o cara Italia, se non avessi dubbi:
tra i molti avvoltoi e i tanti nibbi
le tue bellezze son ridotte a stalle…
Le piogge, e gli scossoni dal profondo
non son bastati a renderti sì lesa
pur le canaglie che qui fanno impresa
ti stanno a dare un vile, grave affondo…
Di te han fatto un mucchio di rovine:
si nutre di carogne lo sciacallo
ma non si cura che dal piedistallo
si cade male, senza discipline…
ma i nomi che ricorrono, sovente:
sempre gli stessi, nessuno è assente…