Buon anno a chi ha avuto il dono della salute, di un lavoro sicuro e di una famiglia.

Buon anno a chi è solo, a chi soffre, a chi non lavora o è in cassa integrazione e fatica a portare a casa il pane per la propria famiglia. Auguri di un 2015 più equo.

Buon anno agli uomini di fede, ministri e laici, se si prenderanno sempre cura dei “credenti” senza manipolare la loro coscienza e abusare di loro.

Buon anno a tutti gli uomini e le donne coerenti con i valori fondanti del cristianesimo (lealtà; fedeltà; onestà) e a tutti coloro che, nutrendosi di ipocrisia, sono sempre pronti a colpire alle spalle il prossimo. Auguri di un 2015 di rinascita.

Buon anno alla classe dirigente.

A quelli che vivono la responsabilità come un servizio da offrire alla comunità e al bene comune e di tutti, ma anche a quelli che hanno utilizzato i fondi pubblici che avevano in custodia, per interessi di parte, senza capire che hanno rubato pane, speranza e soprattutto sogni a chi gli aveva dato fiducia. Auguri di un 2015 di maggiore consapevolezza delle proprie responsabilità.

Buon anno ai lavoratori.

A quelli che hanno sudato sangue per costruirsi la loro professionalità, senza fruire di alcun tipo di raccomandazione, e a quelli che si sono venduti per un buon posto senza pensare che la prostituzione peggiore forse è quella di chi vende la propria dignità in cambio di un po’ di benessere. Buon anno soprattutto ai lavoratori vittime di imprenditori senza scrupoli che li sfruttano senza pagargli lo stipendio: sfruttare il lavoro altrui è uno dei peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio. Auguri di un 2015 più giusto.

Buon anno alle persone miti e a quelle che esercitano il proprio potere facendo i prepotenti con i più deboli salvo poi chinare, costantemente, il capo con i loro padroni. Auguri di un 2015 di dignità.

Buon anno a chi cerca la verità senza pregiudizi, ma anche a chi continua a mistificare la realtà per mantenere intatto il suo misero pezzetto di potere. Auguri ad entrambi di un 2015 di verità.

Buon anno ai pensionati.

A quelli che scelgono di riposarsi dopo una vita di sacrifici e ai professionisti dell’avidità che, pur percependo cospicue pensioni, continuano a lavorare occupando il posto che, invece, dovrebbe essere garantito a tutti quei giovani che devono ancora costruire il loro futuro. Auguri di un 2015 di saggezza.

Buon anno a chi si rimbocca le maniche nonostante goda di una certa serenità e a chi invece pensa di essere immune dagli effetti nefasti di questa crisi. Auguri di un 2015 di maggiore consapevolezza.

Buon anno a tutti quelli che non hanno avuto una vita facile ma non si sono mai arresi: hanno continuato a studiare e lavorare sodo per avere la loro opportunità di riscatto. Auguri di un 2015 carico di successi: la loro realizzazione sia per tutti una fonte di speranza in una società più giusta.

Buon anno agli uomini e alle donne, senza distinzione alcuna. Ma soprattutto ai bambini e alle bambine: ricordiamoci sempre che sono loro a pagare maggiormente i nostri errori. Auguri di un 2015 di vero amore.

Buon anno a chi è consapevole della propria miseria e dei propri errori e cerca con fatica di migliorarsi, ma anche agli infallibili, quelli che pensano di essere sempre dalla parte del giusto. Auguri di un 2015 di vera ricostruzione.

Buon anno anche alla nostra terra. Curiamola, ripuliamola dalle scorie civili, dai rifiuti tossici – vera e propria miniera d’oro delle organizzazioni criminali – e militari. Soprattutto bonifichiamola dalle scorie del nostro individualismo che non ci permette di essere veramente uniti. Non offendiamola con la nostra indifferenza, perché abbiamo il dovere di renderla accogliente e bellissima per le giovani generazioni.

Auguri di un 2015 di custodia.

Insomma buon anno, proprio a tutti!

Geremia Acri


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So che tutto ha un senso. Nulla succede per caso. Tutto è dono. L'umanità è meravigliosa ne sono profondamente innamorato. Ciò che mi spaventa e mi scandalizza, non è la debolezza umana, i suoi limiti o i suoi peccati, ma la disumanità. Quando l'essere umano diventa disumano non è capace di provare pietà, compassione, condivisione, solidarietà.... diventa indifferente e l'indifferenza è un mostro che annienta tutto e tutti. Sono solo un uomo preso tra gli uomini, un sacerdote. Cerco di vivere per ridare dignità e giustizia a me stesso e ai miei fratelli, non importa quale sia il colore della loro pelle, la loro fede, la loro cultura. Credo fortemente che non si dia pace senza giustizia, ma anche che non c'è verità se non nell'amore: ed è questa la mia speranza.