Navigando in internet capita molto spesso di imbattersi in articoli di divulgazione scientifica di dubbia provenienza e qualità. Tante volte leggiamo questi articoli e ci lasciamo impressionare dalle roboanti rivoluzioni scientifiche che vengono descritte, salvo poi rimanere delusi quando scopriamo che si tratta di una grande bufala.
Esistono alcuni accorgimenti che ci permettono, ad ogni modo, di difenderci da queste cocenti delusioni: le bugie, si sa, hanno le gambe corte, ed è facile scoprirle usando un po’ di logica. In questo articolo presentiamo alcuni trucchi per riconoscere una bufala, anche se non siamo degli scienziati provetti!
- Occhio al titolo!
Tanti articoli hanno dei titoli “acchiappa-click”: sono cioè pensati per incuriosire un lettore disattento invitandolo ad aprire un detrerminato articolo, senza fornire alcuna informazione sul suo contenuto. Esempi: “Questa scoperta cambierà la vostra vita”, “Gli scienziati fanno una scoperta eccezionale”. In questi casi la bufala è garantita!
Diffidate anche di titoli che diffondono scoperte rivoluzionarie e pazzesche, come “Scoperta la cura definitiva per il tumore”, “I vaccini fanno male”: uno scienziato non si esprime mai in termini assoluti!
- Occhio allo stile!
Se avete aperto un articolo che appare interessante ed il cui titolo vi è parso ragionevole non è detto che siate al riparo dalla bufala! Lo stile può rivelarvi dei dettagli importantissimi con cui smascherare anche il più abile bugiardo. È fondamentale verificare che l’articolo rispetti la regola fondamentale delle “cinque W”: Chi sono i ricercatori? Di quale istituto? Quando è stata pubblicata la ricerca? Di cosa si tratta? Da chi è stata finanziata e con quali scopi? L’omissione o la parziale risposta ad una di queste domande deve rendervi scettici ed indurvi a fare ulteriori ricerche.
Allo stesso modo è sospetta la ridondanza di informazioni non necessarie: tutto ciò che non risponde alle 5 W è fuorviante, spesso serve appositamente per confondere il lettore!
- Il giornalista scientifico cita le sue fonti!
Sebbene si dica che un giornalista non rivela le sue fonti, questo non è vero nel caso della divulgazione scientifica. L’informazione che si sta diffondendo proviene quasi sempre da uno o più articoli specialistici, pubblicati da una rivista scientifica di settore: più autorevoli sono le riviste di provenienza più affidabile è l’informazione che state leggendo. Se non viene citata alcuna fonte non fidatevi!
- Verificate le fonti citate!
Molti articoli vengono scritti rilanciando informazioni provenienti da blog o da vari siti internet, spesso senza alcun controllo della veridicità delle informazioni. Se l’articolo che state leggendo cita una pubblicazione scientifica potete rapidamente verificare su internet l’informazione. Quasi sicuramente non potrete accedere al testo completo pubblicato dagli autori dello studio, a meno che non siate affiliati a qualche istituzione che fa ricerca, ma potrete leggerne un riassunto (così detto “Abstract”). Sarà più che sufficiente per verificare la vostra informazione! Se non potete accedere alla fonte originale potete sempre ricercare su Google le parole chiave del vostro articolo ed effettuare dei controlli incrociati, quasi sicuramente riuscirete e reperire importanti informazioni aggiuntive!