Me lo ripetono tutti da quando ho scelto di vaccinarmi…
“Bravo, hai avuto coraggio!” Me lo ripetono tutti da quando, domenica 10 gennaio, mi hanno somministrato la prima dose del vaccino Pfizer/BioNtech. Francamente, però, non ci trovo nulla di impavido nel decidere di salvaguardarsi non mettendo a rischio la salute di chi ti sta intorno. Era un atto dovuto, il naturale epilogo di qualcosa che proprio alla natura ha tirato uno scherzo di cattivissimo gusto.
Artrogriposi congenita, è la mia patologia, l’irrigidimento degli arti superiori e inferiori. Il covid mi ha posto dei limiti ulteriori di quelli che già ero costretto ad affrontare. L’ho ribadito a tutti. Al mio Direttore, alla mia Sindaca Giovanna, al mio amico Max e a Padre Francesco. E tutti hanno contribuito alla colletta solidale e sanitaria di un regalo che ciascuno meriterebbe di ricevere, un dono che, se unito alla consapevolezza, diventa l’unico viatico per il ritorno alla normalità.
Chi non si vaccina sceglie di vivere in schiavitù. La schiavitù del pensiero, la schiavitù della paura. La schiavitù di errare perseverando, dando ingiustificabile credito a teorie complottistiche che ci vogliono ammalati in casa, inermi di fronte al contagio, scettici davanti ad un futuro tutto da scrivere. Chi non si vaccina aspetterà, con molta probabilità, l’immunità di gregge, dimenticando, con altrettanta sicurezza, che si ha diritto a non vaccinarsi solo perchè esiste il vaccino ed esiste chi ad esso acconsente. Senza la vaccinazione di massa non ci sarebbe nemmeno spazio per lo sparuto numero dei negazionisti.
Vaccinarsi non è un obbligo, è una goduria! Lo ripeto a tutti da quando, domenica 10 gennaio, il dott. Cannone mi ha iniettato la soluzione scientificamente magica. Nessuna kryptonite o sostanza stupefacente, solo un liquido che, personalmente, è parso darmi una scossa al cuore, l’adrenalinica evoluzione di una resilienza che ci appartiene ma ci è stata strappata, la rianimazione che accelera il battito della Vita Nova, quei gironi danteschi di un inferno prodromico all’ultima paradisiaca esclamazione “E quindi uscimmo a riveder le stelle!”